Tre mitra TZ45, la storia riaffiora a Toscolano

TOSCOLANO - Tre pistole mitragliatrici, armi costruite nel 1944, trovate in un anfratto roccioso. Mitra che raccontano storie di partigiani e repubblichini.

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Come sono finiti, quei tre mitra ormai arrugginiti dal tempo, in un anfratto roccioso posto lungo un versante della Valle delle Cartiere, in località «Puner», sopra Covoli?

Erano armi di partigiani? Di repubblichini? Per ora si sa che si tratta di pistole mitragliatrici TZ-45, mitra calibro 9×19 parabellum costruito in Italia verso la fine della seconda Guerra Mondiale. Deriva il suo nome dalle iniziali dei due progettisti (Tonon e Zorzoli), che disegnarono quest’arma nel 1944 in collaborazione con la fabbrica d’armi Società Anonima Revelli Manifattura Armiguerra. La produzione dell’arma non avvenne presso lo stabilimento di Cremona, ma fu dislocata presso la ditta “fratelli Giandoso” di Brescia.

Si stima che di quest’arma siano stati costruiti circa 6000 pezzi, assemblati e distribuiti fino agli ultimi giorni della guerra.

Una curiosità: un esemplare di quest’arma fu utilizzata dalle Brigate Rosse nel 1978 per compiere l’agguato di Via Fani a Roma. Altre info qui.

Le armi sono state recuperate ieri, sabato 10 ottobre, dai Carabinieri di Toscolano su segnalazione del vicesindaco Davide Boni, che si augura possano ora trovare una collocazione museale, magari nella sezione del MuSa di Salò dedicata alla Rsi, o al Museo della Resistenza a Pertica Bassa.

Le tre pistole mitragliatrici, modello Pm Tz45, nell’anfratto in cui sono state trovate.

 

Una delle tre pistole mitragliatrici modello Pm Tz45.

 

Particolare di una tre pistole mitragliatrici, ormai arrugginite e ovviamente inutilizzabili.

 

La zona in cui sono state trovate le pistole mitragliatrici.

 

 

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