L’olio dop bresciano e i tagli di Regione Lombardia

LAGO DI GARDA – Niente fondi regionali all’olio lombardo. Gli organizzatori di Valtènesi con Gusto: «Le Regione ci ripensi». Ecco la lettera al direttore che ci mandano gli organizzatori della rassegna enogastronomica valtenesina.

Con alcuni amici abbiamo dedicato gli ultimi undici anni ad organizzare una delle iniziative enogastronomiche più vissute ed apprezzate nel Garda bresciano: Valtènesi con Gusto.

L’iniziativa da sempre è stata completamente orientata alla promozione dell’Olio Garda DOP e, parallelamente, vuole mettere in risalto l’ottima ristorazione gardesana.
Nessuno degli organizzatori è un produttore di olio e mai nessuno di noi ha ricevuto compensi economici per quanto fatto. Nessun interesse personale, quindi. Semplicemente crediamo nella necessità di promuovere il nostro territorio attraverso uno dei prodotti maggiormente caratterizzanti l’intera area gardesana.
Alcuni di noi si sono buttati in questa felice “avventura” perché convinti che un redditizio campo di olivi potesse significare una speculazione edilizia in meno: l’olio, abbinato alla ristorazione e al turismo, come forma diversa di sviluppo economico. Siamo da sempre convinti, ieri come oggi, che solo il valore aggiunto portato dal marchio “Garda DOP” possa giustificare la fatica ed il tempo dedicato dai nostri agricoltori a quello che dovrebbe essere l’oro verde del Garda.
Non possiamo quindi non provare una profonda amarezza per la posizione assunta dall’Assessore Regionale Gianni Fava che ha deciso, così come dichiarato dal Presidente del Consorzio Olio Garda DOP, di non riconoscere nessun fondo al DOP bresciano, per le attività di informazione e promozione all’interno del Piano regionale per lo sviluppo rurale 2014-2020 (leggo qui la notizia, ndr).
La coltivazione e la produzione dell’olio Garda DOP lombardo non saranno forse, come dice l’Assessore, particolarmente consistenti, ma è evidente come non si possa ridurre tutto in valore assoluto. Ci sono settori dove si deve investire anche se, apparentemente, in perdita. Apparentemente perché investire sull’olio del Garda significa garantire la difesa e la manutenzione del territorio, posti di lavoro, panorami sul lago e sugli uliveti che lo abbracciano e che sono l’elemento fondamentale per una buona promozione del territorio (non solo gardesano ma della Lombardia e dell’Italia intera!) a livello internazionale.

Investire sull’olio del Garda significa aiutare una ristorazione locale in crescita qualitativa. Tutti questi sono elementi oggi presenti grazie all’impegno dei nostri agricoltori e se questo significa investire denaro regionale, ben venga.
Sarà forse difficile fare un bilancio economico con voci come “bellezza”, “buon vivere”, “km 0” e con ciò che consegue da tutto questo (e da molto altro), ma è questo il compito di un politico. Se dovessimo solo abbandonarci alle somme e alle sottrazioni non ci sarebbe spazio per lo sviluppo sano di molte comunità locali e la loro fine sarebbe segnata.
Speriamo sinceramente possa esserci un ripensamento della Regione Lombardia e confidiamo nell’intervento del Presidente Maroni affinché si ritorni a riconoscere l’indiscutibile valore dell’olio gardesano.

Eurosia Gasparini
Simone Zuin
Gianluigi Marsiletti
Organizzatori di “Valtènesi con Gusto”

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