Sbagliato è sbagliato?

Ci scrivono le Caramelle in piedi, per dire la loro in merito alla polemica nata dopo l’esposizione in un oratorio bresciano del cartello con la scritta omofoba “Sbagliato è sbagliato, anche se dovesse diventare legge”.

Riportiamo volentieri la lettera al direttore delle Caramelle in piedi, sodalizio che contrasta la disinformazione dilagante sulle unioni civili e sulla “teoria gender”.

«Noi la pensiamo così.

Egregio Direttore, vorremo esprimere la nostra opinione su un fatto che, da troppi giorni, sta occupando spazio sui giornali locali con numerosi articoli e che è addirittura arrivato in Consiglio Comunale a Brescia, attraverso un’interrogazione a nostro avviso inutile, interrogazione peraltro prontamente rigettata dal sindaco Emilio Del Bono.

Alcune settimane fa, veniamo a sapere da un nostro contatto che, nell’Oratorio bresciano di Sant’Afra, è esposto un cartello sulle unioni civili recante la scritta “Sbagliato è sbagliato, anche se dovesse diventare legge”.

Attraverso i social network ne chiediamo conferma al diretto interessato, il sacerdote Don Giorgio Rosina, responsabile dell’Oratorio di Sant’Afra, il quale risponde al nostro tweet confermando il suo pensiero riguardo le unioni civili e l’esposizione, a nostro avviso fatto grave, di quel cartello nell’oratorio bresciano.

Nel nostro tweet, oltre al Comune di Brescia e altri, coinvolgiamo con un tag anche la vicesindaca Laura Castelletti che, prontamente, risponde con una foto in cui definisce omofobo chi è contrario alle unioni civili. Non l’avesse mai fatto! È stata accusata di aver definito omofobo Don Giorgio Rosina, peraltro nemmeno menzionato nel suo tweet, e, per proprietà transitiva, il Vescovo di Brescia e il Pontefice.

In realtà ha definito “omofobo” chi è contrario alle unioni civili. Cercando su più vocabolari il termine “omofobia”, tra le varie accezioni, è possibile trovare questa: ”avversione nei confronti degli omosessuali”.

La legge n. 76/2016 sulle unioni civili è entrata in vigore il 5 giugno scorso e noi pensiamo che, chi giudichi sbagliato il fatto che vengano attribuiti alcuni diritti fondamentali agli omosessuali, un poco “avverso” lo sia.

Possiamo anche comprendere che un sacerdote possa avere una propria opinione personale sulle unioni civili, che ricordiamo bene, sono ahinoi diverse dal matrimonio, ma non possiamo permettere che un cartello del genere venga esposto in un luogo come un Oratorio. L’Oratorio è da sempre un luogo frequentato da ragazze e ragazzi, tra questi ci potrebbero essere sicuramente giovani che ancora stanno riflettendo sulla propria identità sessuale. Cosa possono pensare di fronte a un cartello che li definisce sbagliati nel caso in cui si unissero civilmente a una persona dello stesso sesso? Il nostro pensiero va a quei ragazzi che, anche senza alcun cartello esposto, vivono già turbamenti riguardo all’accettazione della propria omosessualità, confusioni spesso dovute ai retaggi culturali in cui crescono, alla famiglia, alla società e alle religioni. Noi pensiamo che qualsiasi religione che si professi accogliente e tollerante verso il prossimo debba saper trovare le modalità adatte per non dire a questi ragazzi e queste ragazze “(anche) per noi siete sbagliati”».

Caramelle in Piedi – Brescia

sbagliato è sbagliato
Il cartello omofobo esposto nell’Oratorio bresciano di Sant’Afra.

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