Esperti tedeschi cercano gli inquinanti nel Garda

LAGO DI GARDA – Nell’ambito del progetto europeo di ricerca IntCatch sarà verificata la presenza, anche di minime tracce, di un centinaio di composti e indicatori antropici.

Hanno già avviato l’attività di campionamento nelle acque del Garda i ricercatori dell’Università Georg-August di Gottinga.

La campagna di prelievi dei super esperti tedeschi è parte integrante del progetto europeo di ricerca IntCatch, finanziato nell’ambito di Horizon2020, e viene coordinata dal responsabile tecnico di Azienda Gardesana Servizi (www.ags.vr.it) Paolo Varotto e dal referente di IntCatch per l’Università di Verona Francesco Fatone.

Dopo la raccolta dei campioni Tobias Licha, team leader del laboratorio di Chimica dell’acqua dell’università di Gottinga, e la ricercatrice Wiebke Werner torneranno in Germania per analizzarli.

“Prosegue la collaborazione – ha sottolineato il presidente di AGS Alberto Tomei – all’interno del progetto IntCatch, con le migliori università europee. Le loro analisi serviranno come attività di monitoraggio integrativa a quelle realizzate da Arpav e sono necessarie soprattutto per individuare le principali fonti di contaminanti nel bacino con metodi replicabili negli altri bacini europei”.

I ricercatori tedeschi, infatti, sono i maggiori esperti nel determinare bassissime quantità di sostanze presenti nell’acqua, che sono indicatori degli impatti antropici: hanno definito un sistema sperimentale in grado di analizzare fino a 1 pico grammi/litro, cioè un miliardesimo di millilitro. Il millilitro è la normale unità di misura espressa nelle analisi delle bottiglie d’acqua quotidianamente utilizzate.

“I limiti di quantificazione – conferma l’ingegner Varotto, direttore tecnico Ags – andranno da un milionesimo, cioè nano grammi/litro, a un miliardesimo di milligrammi litro e i risultati serviranno a dare indicazione su come gestire al meglio il lago di Garda e gli altri bacini europei compresi nel progetto IntCatch”.

In questa campagna di campionamento ed analisi Licha e Werner cercheranno minime tracce circa cento composti tra cui pesticidi, erbicidi, farmaci, antibiotici e indicatori di impatti antropici presenti nel Garda.

“Si tratta – chiarisce il professor Francesco Fatone – dei cosiddetti contaminanti emergenti, cioè quei contaminanti la cui presenza non è ancora normata a livello europeo, ma che sono studiati secondo i principi di precauzione. Sono inoltre tracciati indicatori ambientali, non dannosi per l’ambiente o per la salute, ma che quantificano l’impatto antropico urbano, agricolo e/o industriale. In questo modo sarà possibile supportare metodi integrati di gestione del bacino idrografico basati sull’analisi del rischio, ovvero il risk-based catchment management”.

lago di garda
Veduta del Garda dal monte Baldo.

I commenti sono chiusi.