La montagna sul grande schermo a Riva

RIVA DEL GARDA – A Riva una mini rassegna dedicata ad una selezione di pellicole che hanno partecipato all’ultimo Filmfestival della Montagna.

Per il quinto anno consecutivo la Sat di Riva del Garda, in collaborazione con il Trento Filmfestival (trentofestival.it) e il Gram – Gruppo Rocciatori d’Alta Montagna (www.satrivadelgarda.it), propone questa mini rassegna con proiezioni nella sala della Comunità di Valle nei venerdì dal 17 febbraio al 3 marzo con inizio alle ore 20.45.

Com’è tradizione della Sat, l’ingresso è libero. Anche la proposta di quest’anno è resa possibile dal sostegno e dal patrocinio della Cassa Rurale Alto Garda, del Comune di Riva del Garda e della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro.

Venerdì 17 febbraio

«Jeff Lowe’s Metanoia» di James Aikman; Stati Uniti, 2014; durata 84 minuti (foto sopra)

Metanoia è un termine che indica una revisione del proprio pensiero, un cambiamento di prospettiva. Nella vita di Jeff Lowe è divenuta il nome di una via aperta in solitaria sulla facciata nord dell’Eiger, durante la quale visse una profonda trasformazione interiore. Oggi una malattia degenerativa costringe Lowe a spostarsi in sedia a rotelle, ma non è riuscita a scalfire la forza che illumina ogni suo sguardo. La vita, gli amori e le sue incredibili imprese rivivono in questo film grazie ai numerosi materiali d’archivio, alle testimonianze dei suoi compagni e alla voce di Jon Kracauer.

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Venerdì 24 febbraio

«Chris Bonington. Life and climbs» di Vinicio Stefanello; Italia, 2015; durata 22 minuti

Chris Bonington, uno dei più grandi alpinisti della seconda metà del Novecento, ripensa alla storia e alle avventure di una vita passata a esplorare e scalare le montagne di tutto il mondo. È questo il punto di partenza per un viaggio che abbraccia i sentimenti più profondi e nobili, ma anche contraddittori, del suo essere alpinista e uomo. Così l’amore per la moglie e i figli, la sua scelta di vivere di e per l’alpinismo, le amicizie, le conquiste ma anche la sofferenza per la perdita di tanti amici diventano il racconto di un’esperienza e di una ricerca uniche che non possono avere fine, come le grandi passioni.

«Lifelines» di Ross Harrison; Regno Unito, 2014; durata 16 minuti

Dopo essere partito dal suo piccolo villaggio sull’Himalaya indiano a 2500 metri di altitudine per cercare fortuna a Dehli, Makar Singh si trova presto costretto a farvi ritorno per aiutare la sua famiglia in seguito alla morte improvvisa di suo padre. Ma questo cambio di programmi sarà per Makar l’occasione per organizzare una lotta per migliorare le condizioni di vita e per l’emancipazione della propria piccola comunità attraverso la creazione di infrastrutture e l’accesso alle telecomunicazioni.

«K2 and the invisible footmen» di Iara Lee; Pakistan, Stati Uniti, Brasile, 2015; durata 54 minuti

Nonostante siano pagati molto meno dei capi spedizione internazionali, è sempre grazie ai portatori di alta quota che è possibile raggiungere la cima del K2. Siano portatori pakistani o sherpa nepalesi, tocca sempre a loro portare a termine tutte le operazioni più faticose e rischiose. Seguendo le loro tracce, Iara Lee ha provato a raccontare la loro vita silenziosa, conducendoci alla scoperta di scenari incredibili nei quali i portatori affrontano quotidianamente rischi incalcolabili.

Fotogramma tratto dal film «K2 and the invisible footmen».
Fotogramma tratto dal film «K2 and the invisible footmen».

Venerdì 3 marzo

«A line across the sky» di Peter Mortimer; Stati Uniti, 2015; durata 40 minuti

A lungo considerata impossibile – e proprio per questo vagheggiata da moltissimi – ma effettivamente tentata da pochissimi intrepidi, la traversata di tutte le creste maggiori del gruppo del Fitz Roy ha alimentato per decenni le fantasie più audaci degli scalatori diretti in Patagonia. Lo strabiliante profilo del Cerro Fitz Roy e delle sei cime che lo affiancano si sviluppa per una lunghezza di oltre sei chilometri con un dislivello di quasi quattromila metri, attraverso pareti ricoperte di ghiaccio e neve. Tommy Caldwell e Alex Honnold sono riusciti a compiere quest’impresa in un unico tentativo durato cinque incredibili giorni nel febbraio del 2014.

«Citadel» di Alastair Charles Lee; Regno Unito, 2015; durata 47 minuti

Nella Catena dell’Alaska esistono ancora degli angoli che non sono mai stai raggiunti dall’uomo: uno di questi è la remota cima Citadel, che per la sua bellezza è stata ribattezzata “la montagna di Dio”. Cima Citadel è però tanto incantevole da osservare quanto pericolosa da scalare a causa delle tremende condizioni atmosferiche che spesso provocano improvvise valanghe. Ai due compagni di scalate Matt Helliker e Jon Bracey, profondamente diversi tra di loro ma intimamente complementari, toccherà confrontarsi con la salita di una cresta lunga 1200 metri. La spettacolarità dell’impresa è garantita dalle riprese in 4k, utilizzate per la prima volta in un film di alpinismo.

«Panaroma» di Jon Herranz; Spagna, 2015; durata 28 minuti

Edu Marin ha affrontato nel 2014 l’impresa più impegnativa della sua vita: scalare la Pan Aroma sulla Cima Ovest di Lavaredo – la leggendaria via aperta e liberata nel 2007 da Alex Huber – insieme a suo padre di sessantadue anni, Francesco Marin “Novato”. Con due tiri di grado 8b+ e 8c, i cinquecento metri della via sono considerati tra i più difficili al mondo e solo un ristretto numero di persone è stato in grado di portarla a termine. Padre e figlio si addentreranno nel cuore delle Dolomiti affidandosi unicamente alle loro mani per compiere un’impresa senza precedenti.

Fotogramma tratto dal film «A line across the sky».
Fotogramma tratto dal film «A line across the sky».

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