Partorire con il protossido di azoto

DESENZANO – A Desenzano, Gavardo e Manerbio un’innovativa metodica di analgesia per il dolore da travaglio e parto. Ecco di cosa si tratta.

Sono 2158 le donne che hanno scelto nel 2016 di partorire presso l’ASST del Garda a Desenzano (www.asst-garda.it), Gavardo e Manerbio e di queste 251 (103 a Manerbio, 88 a Desenzano, 60 a Gavardo) hanno deciso di avvalersi del protossido di azoto come tecnica di analgesia per ridurre il dolore del travaglio e del parto.

Si tratta di una metodica innovativa – introdotta a Desenzano nel 2014 a Manerbio e Gavardo nel 2015 – ottenuta respirando un farmaco costituito da una miscela gassosa composta da ossigeno 50% e protossido d’azoto 50% la cui somministrazione viene gestita autonomamente dalla partoriente tramite una maschera facciale collegata ad un apposito erogatore.

La procedura rappresenta un valido affiancamento all’analgesia epidurale, che viene comunque offerta dall’ASST del Garda da oltre 15 anni.

Si tratta di un sistema sicuro sia per la donna, che mantiene integro lo stato di coscienza pur riducendo la sensazione dolorosa della contrazione, sia per il bambino sul quale la miscela non ha nessun effetto. La donna resta vigile, si può muovere liberamente, controllare la muscolatura e può assumere le posizioni che preferisce durante il travaglio.

L’effetto analgesico si ottiene entro 1 minuto dall’inalazione, non sono richiesti esami preparatori e le controindicazioni al suo utilizzo sono dovute solo a condizioni cliniche particolari della donna. La manovra viene spiegata e guidata dall’ostetrica che assiste la partoriente e non richiede la presenza dell’anestesista.

“Questa tecnica voluta e introdotta dal Punto Nascita di Desenzano – sottolinea Silvano Zaglio Direttore del Dipartimento Materno Infantile – ha visto nel primo periodo di utilizzo l’adesione di circa 200 donne che hanno espresso, rispetto al beneficio ottenuto, una soddisfazione molto positiva con un dato di gradimento, manifestato attraverso un questionario dedicato, superiore all’80%.”

“Dopo un inizio contenuto dovuto anche alla non conoscenza della metodica – dichiara il Direttore Generale Peter Assembergs – già a partire dallo scorso anno sono più numerose le donne che richiedono di partorire con il protossido d’azoto, arrivato in Italia da pochi anni. Le strutture dell’ASST del Garda sono adeguatamente attrezzate per garantire l’analgesia sia con protossido di azoto che con epidurale e ginecologici e ostetriche sono a disposizione delle future mamme per fornire tutte le informazioni sulle più moderne metodiche di controllo del dolore.”

 

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