Una vigna al Vittoriale. Gusteremo il vino di d’Annunzio

GARDONE RIVIERA – Un vigneto nella cittadella monumentale del Vate. Iniziativa della Fondazione del Vittoriale in collaborazione con Consorzio Valtènesi.

«Poche bottiglie, ma preziosissime». Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale, pregusta già il successo del vino del Vate.

Lo produrrà il Consorzio Valtènesi (www.consorziovaltenesi.it) con le uve dal vigneto che sta per essere messo a dimora nella cittadella monumentale dannunziana. Il terreno, nella zona antistante Villa Mirabella, è già pronto, vangato e fertilizzato in modo naturale (dal 2015 il Vittoriale ha messo al bando pesticidi e sostanze chimiche dai prodotti utilizzati per la cura del verde), e nei prossimi giorni accoglierà le “barbatelle” che saranno piantate dal Consorzio vinicolo.

È un’operazione che sancisce tra l’altro l’ingresso del Comune di Gardone Riviera nella zona di produzione del vino a denominazione di origine controllata Valtènesi, che prima si fermava a Salò. Il presidente del Consorzio di tutela, Alessandro Luzzago, ha accolto con entusiasmo la proposta della Fondazione dannunziana e da questa operazione si attende evidentemente in significativo ritorno di immagine. «Portare un vigna nel Vittoriale – dice Luzzago – è un atto fortemente simbolico. Piantiamo una vigna nella storia e nella cultura».

L'area nel parco del Vittoriale, nella zona antistante Villa Mirabella, predisposta per accogliere i primi filari.
L’area nel parco del Vittoriale, nella zona antistante Villa Mirabella, predisposta per accogliere i primi filari.

Per il primo raccolto bisognerà aspettare qualche anno, ma l’operazione è avviata e destinata a consolidare vicendevolmente l’immagine di due eccellenze gardesane, il Vittoriale e il vino. Parallelamente all’iniziativa del vigneto, la Fondazione dannunziana lavora ad un altro progetto legato al vino: il recupero della cantina di Gabriele d’Annunzio. Il Vate si dichiarava astemio e ostentava la sua sobrietà, ma la cantina del Vittoriale era sempre ben fornita di altisonanti marche, non tanto a vantaggio del poeta quanto degli ospiti e delle ammiratrici: Château Lafitte, Château Yquem, Chambertin, Chablis, champagne Lawson’s, Pommery, Mumm… «Purtroppo – dice amaramente il presidente Giordano Bruno Guerri – dopo la morte di d’Annunzio la cantina venne saccheggiata del vino e dei liquori che conservava». Ora, come peraltro è stato fatto con alcuni documenti dannunziani in passato sottratti indebitamente al Vittoriale e recentemente recuperati da Guerri, la Fondazione si è ripromessa di rifornire nuovamente la cantina del poeta, peraltro recentemente restaurata.

www.vittoriale.it

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Panoramica della cittadella del Vittoriale (foto di Marco Beck Peccoz).

Nella foto in alto: un grappolo, ormai maturo, di uva Groppello, varietà Mocasina, vitigno tipico della Valtenesi.

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