La mia casa è sicura? Ne parliamo con TSteam

Dopo i recenti eventi sismici che hanno colpito l’Italia ce lo chiediamo in molti. È possibile adeguare un immobile, anche datato, alle norme antisismiche? Ne parliamo con lo studio tecnico TSteam  di Toscolano.

L’Italia è uno dei paesi europei con il più elevato rischio sismico. La prima classificazione sismica italiana è stata introdotta da una legge del 1974 con questa legge si è avviata la codifica delle norme tecniche antisismiche differenziate per grado di sismicità.

La prima classificazione sismica del territorio lombardo risale a circa venti anni fa, quando nel 1984 furono dichiarati sismici 41 Comuni.

A seguito dell’Ordinanza del 2003, l’intero territorio nazionale è stato classificato a rischio sismico e suddiviso in quattro zone a diversa pericolosità, eliminando di fatto le zone non classificate, cioè non sismiche.

Zona 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti

Zona 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti

Zona 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari

Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari

sisma

In Lombardia le zona con la più alta sismicità è l’area del lago di Garda e gran parte della provincia di Brescia che risultano essere ricadenti in zona sismica 2.

Ogni edificio per le sue caratteristiche proprie (tipo di struttura, numero di piani, ecc.) insieme alla componente ambientale e topografica ha una risposta diversa al sisma e quindi un diverso modo di resistere o danneggiarsi: è possibile capire quanto è in grado di resistere un edificio a un evento sismico piu o meno forte, definire le criticità e i punti più sensibili della struttura e di conseguenza fare interventi mirati.

L’indicatore di sicurezza sismica di un’immobile è dato dalla classe di rischio sismico da una sicura in classe A a una meno sicura in classe F.

La bozza del disegno di legge per il bilancio 2017 prevede un nuovo meccanismo di incentivazione per gli interventi antisismici. I passaggi necessari sono:

  • classificazione dell’edificio nello stato attuale in una certa classe di rischio;
  • progetto degli interventi strutturali;
  • classificazione dell’edificio dopo gli interventi progettati;
  • asseverazione del passaggio, attraverso gli interventi progettati, ad una classe di rischio più bassa.

Riguardo al punto 4, l’asseverazione viene ribadita dal Direttore dei Lavori, a valle della esecuzione degli interventi progettati e dal collaudatore statico. Alla base del provvedimento, quindi, è il progetto strutturale e la figura chiave è il progettista delle strutture.

La detrazione è più elevata nei seguenti casi:

  • quando la realizzazione degli interventi produce una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore, la detrazione spetta nella misura del 70% della spesa sostenuta
  • se dall’intervento deriva il passaggio a due classi di rischio inferiori, la detrazione spetta nella misura dell’80%.

Dunque, si può trasformare le vecchie case in edifici antisismici? Lo si può fare e anche prezzi contenuti. Non occorre demolire e ricostruire, ma solamente apportare piccole modifiche strutturali tali da rendere l’edificio ”dinamico” alle scosse sismiche.

Il Consiglio, come sempre, è quello di rivolgersi a professionisti esperti in questo campo.

www.tsteam.it

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