Stop all’edificazione in attesa del nuovo sistema di depurazione

LAGO DI GARDA – “Basta cemento. Stop alle costruzioni, se non per la prima casa, finché il sistema di depurazione non potrà sopportare nuovi insediamenti”. La proposta di due ambientalisti veneti.

«Le Regioni Veneto e Lombardia blocchino il consumo del territorio in quest’area». Lo chiedono Averardo Amadio, storico esponente del Wwf veneto, e Giuseppe Campagnari, ex consigliere provinciale e ambientalista.

I due ambientalisti, intervistati da Gerardo Musuraca per il quotidiano L’Arena, ricordano la precaria situazione del collettore: «Mentre si cerca di tamponare in qualche modo la disastrosa situazione del collegamento sublacuale tra Pergolana e Pioppi (vedi foto sotto, ndr) – ha dichiarato Campagnari – ciò che continua a preoccupare è lo stop del progetto generale di rifacimento del collettore, fermo sul preliminare di febbraio 2014. Progetto che prevede la posa sulla gardesana e l’eliminazione delle condotte sublacuali, da Toscolano-Maderno a Torri del Benaco, con la divisione in due tronconi del collettore, eliminando uno dei punti deboli dell’impianto vista anche la sismicità della zona».

Che fare, dunque? «In attesa dei progetti definitivi del collettore – esorta Campagnari – Ags e Garda Uno, assieme ai Comuni, verifichino la reale situazione degli scarichi privati e delle reti comunali, e avviino la suddivisione delle acque bianche dalle nere. Migliorando la funzionalità dell’impianto si limitano gli scarichi a lago e si riduce la portata delle acque miste da mandare al depuratore di Peschiera. Se questa azione fosse stata avviata fin dalla fine degli anni novanta, oggi non avremmo un collettore ed un depuratore in difficoltà, con gravi rischi per il lago».

Muove da queste considerazioni la richiesta rivolta alle Regioni Veneto e Lombardia: «Viste le attuali abnormi previsioni di espansione edilizia sull’intero comprensorio servito dal collettore – dice Campagnari – le Regioni decretino una immediata moratoria per qualsiasi nuova costruzione non legata ad abitazioni prima casa, attivando politiche incentivanti per l’accesso alla casa in affitto e per le case popolari».

«Trovare nei bilanci regionali i milioni di euro necessari per il progetto definitivo del nuovo collettore non dovrebbe essere un’impresa titanica per i presidenti Zaia e Maroni», concludono Amadio e Campagnari.

Amadio precisa inoltre: «Se il Garda muore è per sempre. Perché ciò non accada occorre averne cura, rispettarne le norme di tutela, fare della gestione delle acque un modello all’insegna della sostenibilità».

Amadio parla di «troppi porti, troppe auto, troppo rumore, troppa gente. Tutto questo tende a dare alla riviera un’impronta simile a quella di Rimini, con danno al patrimonio ambientale, ma anche alla qualità turistica».

Tra i problemi da affrontare il nuovo sistema di depurazione del Garda. In questa foto il collettore affiorato nel marzo 2016 al largo di Lazise.
Tra i problemi da affrontare il nuovo sistema di depurazione del Garda. In questa foto il collettore affiorato nel marzo 2016 al largo di Lazise.

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