Urologia, cure meno invasive grazie ad Ubi Banca

DESENZANO – Donati da Ubi Banca all’Urologia di Desenzano due fibroureterorenoscopi per litotrissia endoscopica e un mininefroscopio.

“Ringrazio UBI Banca per questa donazione che ci ha permesso di acquistare due fibroureterorenoscopi per litotrissia endoscopica e un mininefroscopio che ci consentiranno di aprire nuove possibilità terapeutiche qualificando ulteriormente l’attività erogata dall’Unità Operativa di Urologia del Presidio Ospedaliero di Desenzano.”

Con queste parole Peter Assembergs Direttore Generale dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale del Garda ha presentato le apparecchiature acquistate grazie alla donazione di 15.000 euro erogata da UBI Banca.

Accanto al Direttore Generale dell’ASST del Garda Peter Assembergs erano presenti Stefano Vittorio Kuhn e Piergiacomo Bollani – rispettivamente Direttore Macro Area Territoriale e Direttore Territoriale Brescia Est UBI Banca – e Ezio Frego Direttore Unità Operativa Urologia.

“Questa donazione – ha continuato Peter Assembergs – è un importante esempio di sinergia tra Ospedale e territorio a testimonianza dell’importanza della collaborazione tra le varie realtà che operano all’interno, e a favore, della Comunità.”

«Il Gruppo UBI Banca – dichiara Stefano Vittorio Kuhn – valorizza e promuove lo sviluppo delle comunità locali nelle quali opera, anche attraverso la collaborazione allo sviluppo di iniziative di utilità sociale. Siamo lieti della progettualità condivisa con ASST del Garda, che consentirà di migliorare la diagnostica e che testimonia concretamente il radicamento della Banca sul Territorio, nella consapevolezza che il ruolo del nostro Istituto sia anche quello di sostenere e contribuire alla crescita di iniziative e progetti che generino positivi impatti sociali e favoriscano lo sviluppo dell’economia del bene comune.”

“Questo insieme di strumenti – ha sottolineato Ezio Frego – ci permetterà di migliorare e rendere ancora meno invasive procedure già in atto presso il nostro reparto. Grazie infatti al ridotto calibro dello strumento sarà possibile effettuare esami diagnostici e operativi sia per via esterna, tramite un piccolo foro di 4-5 mm praticato sul fianco del paziente, sia risalendo, per vie naturali, fino alle cavità renali. Le apparecchiature verranno utilizzate per attività di chirurgia endoscopica miniinvasiva e ci permetteranno di trattare la calcolosi renale (95% dei casi) ma anche patologie più complesse come le neoplasie delle alte vie urinarie.”

La strumentazione è immediatamente operativa grazie alle competenze già acquisite dai medici urologi e dagli infermieri strumentisti che assistono il medico durante l’intervento.

Le apparecchiature verranno utilizzate in sala operatoria per procedure eseguite in anestesia e nel rispetto di criteri di completa sterilità; il loro utilizzo è associato al laser a olmio, unico strumento a calibro così ridotto che può passare nel canale operativo di strumenti tanto miniaturizzati. Questo garantisce, a favore dei pazienti, un minor numero di complicanze e tempi di degenza e di cateterizzazione brevi rendendo gli interventi endoscopici più sicuri e meno invasivi.

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