Tripadvisor. Dalla parte del ristoratore

TOSCOLANO – Riceviamo dal titolare dell’Agriturismo del Gusto di Toscolano, Fiorenzo Andreoli, una lettera sul tema, sempre aperto, del ruolo di Tripadvisor e dei “leoni da tastiera”. La pubblichiamo volentieri.

Ecco la lettera:

«Una delle ultime recensioni apparse titolava: “Tutto benissimo ma non l’eccellenza” (la leggi qui, ndr).

Ho già espresso la mia modesta opinione citando e condividendo il pensiero di  un noto filosofo  contemporaneo e quindi non mi ripeto, rimando alla lettura esposta in questo agriturismo. Dovrei e potrei far finta di niente, tanto più che la recensione è tutto sommato positiva.

Ma non ci riesco, è più forte di me! È  un difetto del mio carattere, lo riconosco, sono sempre stato un sognatore, già da giovane sognavo una società più giusta! Solo mio nonno mi difendeva allora, sentenziando: meglio un piccolo estremista che un grande stronzo!

Non sopporto la gente che giudica con la supponenza e arroganza di chi si sente il primo della classe, travestendosi da critici, da esperti… Si sentono protagonisti di questo social commerciale e non si accontentano di una semplice valutazione, ma ambiscono a molto di più spingendo al massimo la loro massima forma di sapere che è il pettegolezzo, forma maligna che esonera il singolo dalla responsabilità  delle sue  azioni.

Non sopporto la gente che fa  la spesa gratis nel supermercato della vanità, e il  conto lo fa pagare agli altri.

Non sopporto chi  veste i panni intrisi di spazzatura presi da qualche trasmissione televisiva che spaccia verità da quattro soldi, è si sente un divo: “in questa zona ho recensito parecchi ristoranti!”.

Quindi permettimi sig. “Membro di Tripadvisor” di stare dalla parte di chi paga il conto delle tue cazzate:  hai mangiato due porzioni di sardine di lago come antipasto in 4 persone, chiami tagliata un’altra cosa, hai poi mangiato due tagliolini fatti col tuorlo d’uovo con pomodoro fresco e basilico, ravioli di formaggio di capra con extravergine di Casaliva, piatti semplici semplici, dove quello che conta è solo la qualità delle materie prime.

Permettimi sig. Membro, non sono eccellente rispetto a che cosa? Il servizio è un po’ lento rispetto a chi o a che cosa? È come affermare che la velocità della luce è troppo o poco veloce, cosa vuol dire? Niente.

Sig.  Membro non ci siamo! La presunzione di sapere è peggiore dell’ignoranza, impedisce la ricerca della verità: mentre un ignorante può sempre migliorare, un presuntuoso è fermo al palo della stupidità.

Con ciò non fraintendere, io sarò sempre il primo a difendere la tua libertà di opinione e di tutte quelle libertà che una buona democrazia deve garantire, compresa quella di poter condizionare le opinioni collettive proprie di questo strumento con cui ti piace tanto giocare.

Dopo 50 anni di duro lavoro – si,  Membro, hai letto bene, 50 anni di lavoro e sacrifici – il giudizio di qualche mezza calzetta non può farmi che sorridere per qualche istante, per trasformarsi poi in compassione. Compassione per chi usa la libertà in maniera negativa, per chi abusa di questi diritti ignorando il dovere della responsabilità. Questa è una visione di civiltà che non mi appartiene e rende praticamente inutile la continuazione di ogni ragionamento».

Più chiaro di così.

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