All’asta l’Alfa Romeo 6C che fu di d’Annunzio

FIRENZE – L’Alfa Romeo 6C appartenuta al Vate sarà battuta all’asta mercoledì 27 settembre a Villa La Massa, a Firenze, dalla casa d’aste Pandolfini. Vale tra i 500 e i 700mila euro. Il Vittoriale non partecipa all’asta.

L’Alfa Romeo 6C 2300 Turismo che appartenne al Vate – fino ad oggi ritenuta scomparsa anche dagli storici perché il suo attuale proprietario non l’ha mai utilizzata per raduni, manifestazioni e concorsi d’eleganza ma l’ha gelosamente conservata per più di cinquant’anni lontano dai riflettori – è la stella assoluta della prima vendita di Auto Classiche organizzata dalla casa d’aste Pandolfini (www.pandolfini.it).

Il Comandante Gabriele d’Annunzio, Principe di Montenevoso, così com’è scritto nei documenti di circolazione originali che accompagnano l’Alfa Romeo 6C, acquistò l’auto dalla Casa automobilistica in data 12 aprile 1935.

L’Alfa Romeo che Pandolfini presenta dal 22 al 26 settembre a Villa La Massa, dove sarà battuta il 27 settembre al lotto 9, fu usata dal Vate negli ultimi tre anni della sua vita al Vittoriale per ricevere gli ospiti alla stazione di Desenzano e per suoi viaggi personali che, esulando da quelli segreti, ci raccontano dei molti intrapresi alla volta di Verona per incontrare Arnoldo Mondadori, controllare la produzione dei suoi libri e chiedere pagamenti anticipati.

Forse uno degli ultimi viaggi fu quello che a fine luglio del 1937, sei mesi circa prima della morte, portò il Vate a Parma e a Verona.

Poi a parlare sono la storia e i documenti a partire da quello del 1937 in cui è costituita la “Fondazione del Vittoriale degli Italiani”, alla quale il 17 aprile 1940 fu trasferita la proprietà dell’Alfa Romeo.

Il modello 6C 2300 vide la luce al Salone di Milano del 1934, dopo molti anni di successi sportivi e commerciali delle serie precedenti.

Con il 5 agosto 1946 si apre quella seconda vita che ha portato tutti a pensare alla definitiva scomparsa della vettura, l’Alfa Romeo fu acquistata dalla Società Autotrasporti Industriali di Busto Arsizio, perdendo quindi la sua originale targa, BS 10764, per quella che porta ancora oggi, VA 18580. In seguito, nell’aprile del ‘63 la 6C 2300 viene acquistata da due giovani fratelli di Castellanza che l’hanno usata solo in occasione di qualche speciale cerimonia famigliare: una “vita privata” che gli ha permesso di non essere avvistata dai radar dei commercianti e dei collezionisti.

Questa Alfa Romeo 6C 2300 Turismo, con la sua meravigliosa carrozzeria “Soffio di Satana” di Touring è un pezzo più unico che raro che può essere proiettata immediatamente nei livelli più alti ed esclusivi del collezionismo e degli eventi a esso dedicati.

Per un cultore e collezionista di memorabilia dannunziane poi, essa rappresenta una occasione unica di possedere un’auto del Comandante – dato che quelle esposte al Vittoriale ben difficilmente potranno uscire dalla Fondazione – e di utilizzare un automezzo che ha trasportato il Vate e molte delle persone, alcune passate alla storia ed altre accuratamente occultate, che hanno fatto compagnia a d’Annunzio nella parte finale della sua vita.

L’abitacolo interno della Alfa Romeo 6C 2300 Turismo del 1935 appartenuta a d’Annunzio.

All’asta non parteciperà la Fondazione del Vittoriale degli Italiani. “Nessuna intenzione di concorrere – dice il presidente Giordano Bruno Guerri -, per svariati motivi”. In primo luogo il costo dell’auto. “Con quei soldi – spiega Guerri – preferiamo acquistare nuovi documenti dannunziani o ristrutturare edifici al Vittoriale”. Non solo: “D’Annunzio preferì a quell’auto l’Isotta Fraschini conservata al Vittoriale. Mi sento in qualche modo autorizzato a fare lo stesso”.

Altre info e dettagli tecnici sull’auto: www.pandolfini.it/it/asta-0216/alfa-romeo-6c-2300-turismo-1935

La parte posteriore dell’auto evidenzia un’eleganza semplice, priva di orpelli inutili.

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