Scatti di memoria, in mostra la Riva di ieri e quella di oggi

RIVA DEL GARDA – La mostra “Scatti di memoria” aperta al pubblico nella nuova sala comunale «Giacomo Sartori» nella Galleria Mimosa al rione Due Giugno. Fino al 20 ottobre dalle 14.30 alle 18 con ingresso libero. 

La proposta consiste in una selezione degli scatti realizzati dagli ospiti della casa di soggiorno «Città di Riva», che hanno «aggiornato» all’oggi fotografie storiche della città fornite dal museo di Riva del Garda.

Il progetto «Scatti di memoria» nasce dalla volontà di dare risposta al bisogno dei residenti dell’Azienda pubblica di servizi alla persona «Città di Riva» di raccontarsi e di condividere vissuti ed esperienze. In questo la fotografia è stata punto di raccordo tra passato e presente, un ponte di collegamento fra la memoria di ieri e i giorni attuali.

Grazie alla collaborazione con il Museo Alto Garda è stato possibile raccogliere delle immagini fotografiche di Riva del Garda della prima metà del Novecento, poi selezionate dagli stessi residenti: immagini emblematiche che riflettono il cambiamento fisico e culturale della nostra città, che incuriosisce e stupisce l’osservatore.

I luoghi immortalati nelle vecchie fotografie, hanno costituito la meta di uscite in gruppo assieme alle fotografe Sonia Calzà, Paola Santoni e Laura Zanetti del circolo fotografico «Il Fotogramma», assieme inoltre alla professoressa Maria Luisa Crosina, che con la sua preziosa collaborazione ha facilitato l’emergere dei ricordi, per ripetere, grazie all’impegno degli ospiti della «Città di Riva», gli stessi scatti, che evidenziano il cambiamento nel tempo della città e, in alcuni casi, la radicale trasformazione dello spazio urbano.

Un esempio degli scatti di ieri e di oggi in mostra.

La proposta fa parte di «Capanne d’aria. Storie di gente, territorio, ambiente» nuova iniziativa con cui il Comune di Riva del Garda, nella prospettiva generale di valorizzare la sussidiarietà, riprende peculiarità di contesti storici legati al periodo del preventorio, quali l’idea di laboratorio progressista di rinnovamento politico e culturale situato ai confini dell’Impero, la ricerca di una vita migliore, il benessere inteso nella sua dimensione psico-fisica, che va oltre il concetto di guarigione dalla malattia, i cui tratti traslati nell’attuale situazione sociale e economica anche locale, hanno ancora una valenza di attualità, di conoscenza e di valorizzazione dell’ambiente, vissuto come bene comune da cui prende forza il senso di identità e di appartenenza, e il rinsaldarsi delle relazioni familiari e sociali.

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