Tremosine: incendio sotto controllo, ora la conta dei danni

TREMOSINE – Finalmente una buona notizia dal fronte del pauroso incendio che ha devastato i monti di Tremosine. Oggi, martedì 31, le fiamme sono state domate. Comincia la lunga operazione di bonifica.

Alle 16 di oggi il sindaco di Tremosine, Battista Girardi, porta finalmente una buona notizia: “Il perimetro dell’incendio è stato circoscritto. La situazione si è normalizzata. Resta da fare la bonifica. C’è la necessità di rimanere sul posto finché non piove”.

C’è ancora molto da fare, insomma, ma l’incendio è sotto controllo. merito anche dei lanci del Canadair che ha operato questa mattina, dalle 8 alle 12, effettuando numerosi lanci nella zona dell’incendio tra Passo Nota e Tremalzo, sulla cresta verso la trentina Val di Ledro. Nel pomeriggio di oggi ha continuato ad operare un elicottero per cercare di spegnere tutti i focolai.

Elicottero della Provincia Autonoma di Trento in azione a Passo Nota.

E’ presto per cantare  vittoria: l’incendio si muove anche sotto terra, colpisce l’apparato radicale delle piante e può resistere, dormiente, anche una settimana prima di riattivare le fiamme in superficie.

In ogni caso il territorio del Parco dell’Alto Garda bresciano ha subito una ferita che richiederà decenni per rimarginarsi. Ambientale e naturalistica innanzi tutto, ma anche turistica visto che l’area tra Passo Nota e il Tremalzo è uno dei santuari altogardesani del trekking e della mtb. Il lavoro da fare sarà ancora tanto.

La desolazione lungo la mulattiera tra Passo Nota e Tremalzo, santuario del trekking e della mtb.

Di fatto è andato in fumo metà territorio del SIC “Corno della Marogna”, un Sito di Interesse Comunitario che è una sorta di caveau naturalistico che l’Unione europea ha individuato, tramite la Direttiva Habitat, come area destinata alla conservazione della diversità biologica. E qui di biodiversità, tra endemismi vegetali e fauna montana, ce n’è a bizzeffe.

Sulle rupi vegetano pregiati endemismi. Altrettanto la fauna montana è arricchita dalla presenza di camosci, stambecchi, numerosi cervi e caprioli. Nidificano l’aquila e il gallo forcello, nonché una variegata avifauna di alto valore naturalistico.

Il SIC “Corno della Marogna” è uno dei pochi siti lombardi dove venga regolarmente segnalato lo stupendo Picchio cenerino.

Un paradiso perduto.

Il fumo sui versanti montuosi colpiti dall’incendio visto dalla valle di Bondo.

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