Lacquaniti: “Cubo sulla Rocca di Lonato, cosa sta succedendo?”

LONATO – “Perché un parlamentare – si chiede l’on. Luigi Lacquaniti, candidato in Regione per Lombardia Progressista – Sinistra per Gori – non può visitare il cantiere del cubo sulla Rocca? Perché i cittadini non possono conoscere cosa succede?”.

Scrive Lacquaniti in una nota diffusa alla stampa: “Venerdì 9 febbraio, in qualità di parlamentare della Repubblica, ho richiesto invano di poter effettuare un sopralluogo al cantiere aperto nella Rocca di Lonato per la costruzione del Cubo, proprio all’interno del complesso monumentale del Castello Visconteo. Mi sono rivolto prima al Comune di Lonato e poi alla Fondazione Ugo Da Como. Mi è stato spiegato che era troppo breve il preavviso per chiedere la visita e che per gli impegni della Fondazione sarebbe stato possibile effettuare la visita nel mese di marzo. A questo punto, con una successiva telefonata, ho manifestato la mia disponibilità a fissare l’incontro all’inizio di marzo. Stavolta però mi è stato risposto che era impossibile: il cantiere risulta chiuso, e fino alla fine del mese di marzo il Presidente della Fondazione si è detto impossibilitato ad accompagnarmi e impossibilitato a individuare qualsiasi altra persona disposta a farlo: non il direttore della Fondazione, non il direttore dei lavori del cantiere, nemmeno qualsiasi altro incaricato dalla Fondazione.

Di fatto, con una sorta di “melina”, marzo diventava aprile. Risulta paradossale che con mezza giornata di preavviso un parlamentare della Repubblica possa effettuare un sopralluogo presso una qualsiasi base militare o presso un qualsiasi carcere, ma che occorrano due mesi di tempo per visitare un cantiere di interesse pubblico.

È vero che la Fondazione Ugo Da Como è un ente morale di diritto privato, ma è vero anche che è partecipata da Enti pubblici quali il Comune di Lonato, la Soprintendenza, l’Ateneo di Brescia, la Fondazione Brescia Musei, e che si definisce essa stessa “una Istituzione privata ma totalmente aperta al pubblico”.

Ricordo che la costruzione nell’area archeologica del Castello – conclude Lacquaniti – è un cantiere delicato, oggetto di valutazioni contrastanti, di dibattiti e mozioni in Consiglio comunale, di raccolte di firme dei cittadini, e anche di una mia interrogazione parlamentare di pochi mesi fa. Ritengo particolarmente grave che un cantiere di tale genere possa sfuggire al controllo da parte di un parlamentare e quindi dei cittadini che hanno viceversa tutto il diritto di conoscere ciò che succede all’interno della Rocca, patrimonio storico e archeologico di tutti”.

Ecco come sarà il “cubo” sulla Rocca.

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