Quelle brutte e anacronistiche plance elettorali

Sono tornate. In vista delle politiche del 4 marzo nei nostri paesi sono tornate le “plance elettorali“, brutti ed invadenti muri di latta arrugginita che ci ritroviamo letteralmente tra i piedi nei giardini pubblici, nelle piazze, sui marciapiede.

Non se ne sentiva affatto la nostalgia. Tra l’altro sono quasi tutti inutilizzate, vecchi strumenti di propaganda di una vecchia politica. Sono un residuato di un tempo che fu, quando la comunicazione era veicolata solo attraverso i manifesti. 

Oggi invece  la propaganda corre più che altro sui social. Costa meno e rende di più. Le affissioni sono così diventate inutili per i candidati, oltre che rovinose per il decoro di paesi e città.

Collocarle è un obbligo di legge al quale ogni Comune deve ottemperare. Certo è che sembrano davvero il simbolo di una politica assente che vive fuori dal tempo.

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