L’arte di Gutemberg rivive con Toscolano 1381

TOSCOLANO MADERNO – Riportata in paese dal laboratorio di produzione artigianale di carta “Toscolano 1381” una vecchia macchina da stampa a caratteri mobili. Toscolano perpetua la sua tradizione tipografica.

Così Toscolano 1381 chiude il cerchio e alla produzione di pregiata carta fatta a mano affianca ora anche la stampa a caratteri mobili.

«La stampa digitale su una carta come la nostra – dice Filippo Cantoni, presidente e anima di Toscolano 1381 – c’entra poco. Ad una carta che racconta secoli di storia non può che essere associata una stampa a caratteri mobili».

Così Cantoni, saputo che la gloriosa macchina da stampa a caratteri mobili Heidelberg «Stella» del 1949 utilizzata negli ultimi anni nella tipografia Cerutti di Villanuova era sul mercato, non ci ha pensato due volte e ha portato questa macchina simbolo dell’industria tipografica nel laboratorio di Toscolano Maderno.

Anzi, riportato. Già perché quella macchina, dopo più di trent’anni, è tornata esattamente dove si trovava un tempo. Il laboratorio dove Toscolano 1381 ha allestito la produzione cartaria, a due passi da piazza San Marco a Maderno, era un tempo la “Tipografia Madernese” della famiglia Monselice, che commerciava carta già nel ‘700.

La Heidelberg era rimasta qui fino agli anni Ottanta, quando, dopo decenni di attività, il signor Monselice la vendette al tipografo Welles Cerutti di Villanuova, che l’ha utilizzata fino a pochi giorni fa, prima della pensione.

Da destra: Filippo Cantoni, Welles Cerutti e i giovani cartai di Toscolano 1381 accanto alla “Stella”.

Nei giorni scorsi, dopo più di trent’anni, è stato proprio Cerutti a riportare la Stella nello stesso luogo in cui l’aveva presa. «Ce l’ha affidata – dice Cantoni – perché continui a fare il suo lavoro: stampare bene, come la tradizione vuole».

La tecnica di Gutemberg rivive a Toscolano. Odore di inchiostro, rulli, pistoni sbuffanti e molle… la macchina funziona che è una bellezza. Si mangia uno dopo l’altro i fogli fatti a mano, restituendoli stampati in pressione con colori vivi, impressi su uno spesso cartoncino che offre al tatto una sensazione unica.

Altro che laser. Stampati così, biglietti da visita, menù per ristoranti stellati e inviti per matrimoni sono il massimo della ricercatezza.

«La tradizione cartaria che ci ha preceduti, e che vogliamo far continuare – dice Cantoni – torna a sposare la tradizione tipografica per cui Toscolano si è distinta per secoli». Welles Cerutti ha insegnato ai ragazzi di Toscolano 1381 ad utilizzare la Heidelberg, come, prima di lui, gli anziani della cartiera avevano insegnato loro l’arte della produzione della carta in una sorta di turn over generazionale.

«In Italia – dice con orgoglio Cantoni – siamo gli unici. Ci sono cinque produttori di carta fatta a amano, compresi noi, e una decina di aziende che ancora fanno stampa in pressione. Ma solo Toscolano 1381 fa entrambe le cose».

Il biglietto da visita per il ristorante The Four Season di New York stampato su carta fatta a mano Toscolano 1381.

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