La Goletta dei Laghi di Legambiente boccia le acque veronesi

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GARDA VERONESE – Sui sette punti esaminati, cinque quelli critici: quattro fortemente inquinati uno inquinato. Legambiente: “le maggiori criticità arrivano dagli affluenti”.

Su sette punti esaminati da Legambiente lungo la riviera veronese, quattro sono risultati fortemente inquinati e uno inquinato.

E’ dunque ancora una volta negativo l’esito del monitoraggio sulla sponda veneta del lago di Garda effettuato dalla Goletta dei Laghi, la campagna nazionale d’informazione scientifica sullo stato di salute dei bacini lacustri, realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont.

L’obiettivo del monitoraggio di Goletta dei Laghi è quello di individuare i punti critici, analizzando il carico batterico per individuare gli scarichi non depurati che minacciano la qualità delle acque. Anche nel caso del lago di Garda, dunque, l’attenzione è stata focalizzata soprattutto alle foci e in tratti “sospetti” segnalati dai cittadini, attraverso il servizio SOS Goletta (www.legambiente.it/sosgoletta), e individuati dai circoli di Legambiente.

I prelievi e le analisi sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Goletta dei laghi. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

I risultati sono stati presentati il 10 luglio in conferenza stampa presso Palazzo Barbarani da Simone Nuglio, responsabile nazionale della Goletta dei Laghi, e da Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona.

[su_quote]“Ogni anno torniamo sui laghi per verificare con un attento monitoraggio – spiega Simone Nuglio – se persistono ancora criticità legate ad una depurazione inadeguata o spesso assente. L’esito dei rilevamenti della Goletta anche quest’anno ci fa pensare che alcune criticità siano sottovalutate. Il valore del Garda è inestimabile per il territorio, si corre però il rischio che l’ottimo lavoro fatto nella promozione del lago a livello internazionale venga compromesso dai problemi legati agli scarichi e alla depurazione. Rimane inoltre ancora distante il raggiungimento dello stato di buona qualità per le acque del bacino, obiettivo indicato dall’unione europea per tutti i corpi idrici da raggiungere entro il 2015. Chiediamo pertanto alle amministrazioni un impegno immediato e congiunto, che porti ad una collaborazione tra le due sponde in modo da promuovere un’offerta turistica sempre più sostenibile e individuare i progetti più adatti per risolvere le note criticità”.[/su_quote]

Fortemente inquinati sono i campioni prelevati alle foci del torrente Gusa a Garda, del torrente San Severo a Bardolino, del torrente Marra a Lazise e del rio Dugale dei Ronchi a Castelnuovo del Garda. Inquinato a Pai il punto presso via Pai di Sotto, angolo con via Manzoni.  Passano l’esame invece la foce del rio Sermana a Peschiera del Garda e il punto presso l’impianto di sollevamento a Torri del Benaco. L’esito del monitoraggio disegna dunque un quadro che contiene diverse criticità, spesso croniche. Lo dimostra il fatto che, rispetto all’anno scorso, si confermano con valori oltre i limiti le foci dei torrenti Marra, San Severo e Gusa. Proprio questi due sono le storiche maglie nere dato che dal 2010 sono sempre risultate o inquinate o fortemente inquinate.

“Ogni anno ci ritroviamo a rimarcare la medesima inaccettabile situazione legata alle criticità degli affluenti – commenta Lorenzo Albi, presidente del circolo Legambiente di Verona -, nonostante il loro tragitto sia davvero breve. Segno quindi di assoluta negligenza nella vigilanza da parte dei Comuni di competenza. Un importante segnale nuovo è invece arrivato dall’Azienda Gardesana Servizi qualche mese fa con la presentazione del progetto preliminare per la riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui, che prevede l’eliminazione di tutti gli impianti sub-lacuali e del sistema misto acque bianche-acque nere. Legambiente spingerà affinché il progetto si traduca nel più breve tempo possibile in realtà, proprio per raggiungere quegli obiettivi di qualità delle acque non solo di balneazione ma anche di profondità, la vera e riconosciuta grave criticità del Garda”.

Il monitoraggio scientifico 

I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici che anticipa di qualche giorno l’equipaggio impegnato nella comunicazione. Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo mentre i campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. Come da normativa “il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione. I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116.

Legenda:

INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml

Le tappe della Goletta dei Laghi:

25 – 28 giugno: lago d’Iseo, Lombardia

28 giugno – 1 luglio: lago di Como, Lombardia

2 – 5 luglio: lago Maggiore, Lombardia, Piemonte

5 – 8 luglio: lago di Garda, Lombardia, Veneto

9 – 10 luglio: lago Trasimeno e lago di Piediluco, Umbria

12 – 16 luglio: laghi Canterno, Albano, Nemi, Martignano e Bracciano, Lazio

17 luglio: lago di Porta, Toscana

18 luglio: Oasi di Polverina, Marche

22 – 24 luglio: laghi della Sicilia

25 – 28 luglio: laghi della Sila, Calabria

30 – 31 luglio: lago Pertusillo, Basilicata

 

 

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