Albero della Vita, anche il Comune dice si

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DESENZANO – Dopo Expo l’Albero della Vita a Desenzano. Anche l’Amministrazione comunale fa sapere, tramite una nota diffusa oggi, di appoggiare l’iniziativa lanciata sui social.

L’iniziativa, diffusa nei giorni scorsi sui social e sui canali di stampa (leggi qui la notizia), volta ad accogliere a Desenzano del Garda l’imponente Albero della Vita, simbolo del padiglione Italia di Expo 2015, trova interesse anche presso l’amministrazione comunale della città.

«Si tratta di un’importante attrazione che potrebbe sostenere e incrementare la già elevata rilevanza di Desenzano e associare al nostro comune un “Landmark” ormai conosciuto in tutto il mondo», commenta il sindaco Rosa Leso. «Il centro si potrebbe popolare di nuovi visitatori che, attirati dal simbolo del lavoro e dell’operosità bresciana, potrebbero approfittare per conoscere e apprezzare le bellezze dell’ambiente lacustre».

Il progetto è senza dubbio affascinante, ma pare che le intenzioni siano quelle di mantenere l’Albero della Vita nella sua collocazione attuale anche dopo la chiusura di Expo.

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Cos’è l’Albero della Vita?

La grande chioma svetta verso il cielo, a 37 metri di altezza, sorretta da un complesso ed elegante intreccio di legno e acciaio. L’Albero della Vita, simbolo di Padiglione Italia, è realtà e annuncia l’imminente apertura di Expo 2015. Per sei mesi sarà il richiamo potente e suggestivo delle centinaia di migliaia di visitatori dell’Esposizione universale di Milano.

La grande struttura in legno e acciaio si erge al centro di Lake Arena, specchio d’acqua su cui si affacciano ampie gradinate, il maggiore spazio open air dell’area. L’opera, realizzata dal Consorzio “Orgoglio Brescia”, è situata al termine del Cardo, uno dei due assi principali di Expo, una delle principali vie d’accesso al sito. L’Albero è di fronte a Palazzo Italia, luogo di rappresentanza dello Stato e del governo italiano.

La struttura dell’Albero della Vita affonda le radici in uno dei periodi artistici più fervidi dell’arte italiana, il Rinascimento. Sul finire degli anni Trenta del XVI secolo, Michelangelo risistemava Piazza del Campidoglio su incarico papale, donandole una nuova forma e prevedendo una pavimentazione che eliminasse lo sterrato esistente. Proprio per questo pavimento, l’artista concepì e disegnò una struttura complessa e simbolica che, partendo da un disegno a losanghe, culmina in una stella a dodici punte indicante le costellazioni.

Proprio da questo disegno michelangiolesco, Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia nonché produttore di grandi eventi e regista, ha mutuato la forma dell’Albero della Vita, una grandiosa costruzione a metà tra monumento, scultura, installazione, edificio, opera d’arte che oltre al Rinascimento rimanda a simbologie più complesse e comuni a numerose culture, per cui l’Albero della Vita è simbolo della Natura Primigenia, la grande forza da cui è scaturito il tutto. Il Concept è di Marco Balich e il design è di Marco Balich in collaborazione con lo studio Gioforma.

L’Albero della Vita non è solo tradizione e simbologia religiosa: è anche il segno di uno slancio rivolto al futuro, all’innovazione e alla tecnologia. La struttura nasce fin dall’inizio come icona interattiva destinata a catturare l’immaginario del visitatore e creare una rete di connessioni tra i vari padiglioni di Expo 2015. Ad animarla saranno una serie di effetti speciali realizzati con le più avanzate tecnologie di spettacolo. Dall’Albero della Vita partono tutte le manifestazioni del palinsesto del Padiglione Italia.

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