E sémm partii

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ARCO – Si presenta mercoledì 17 febbraio nella biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco il libro «E sémm partii. Diario di guerra del Kaiserjaeger alense Giuseppe Veronesi 1914-1918».

Il diario è integrato da interventi di storici ed esperti del territorio, per un progetto bilingue dell’associazione Memores con la preziosa collaborazione del Kaiserjager club di Innsbruck. L’inizio è alle ore 20.30, l’ingresso libero.

Questo progetto vuol essere anche un omaggio a chi tornò in una terra, quella del Tirolo storico, profondamente cambiata sotto ogni punto di riferimento (politico, militare, civile ed ambientale) e non poté nemmeno piangere e ricordare ufficialmente i cari camerati lasciati nelle terre galiziane.

La guerra è sempre un evento drammatico, una tragedia immane dalle conseguenze catastrofiche. La storia testimonia gli eventi e parla di vinti e vincitori. Ma quando si proclama e poi si combatte una guerra tutti finiscono per essere sconfitti. Soprattutto l’uomo, il soldato, involontario protagonista dell’evento bellico. Cento anni fa anche la provincia trentina, in quel periodo territorio austro-ungarico, veniva segnata da quel tragico e sanguinoso evento.

La chiamata alle armi coinvolse tanti uomini che lasciarono la loro terra, il lavoro, gli affetti familiari per una terribile avventura, spesso senza ritorno. Fra i futuri combattenti anche il Kaiserjäger tirolese del 4° Reggimento Giuseppe Veronesi (classe 1891) e i suoi quattro fratelli che, fortunatamente, al termine delle lunghe e sanguinose operazioni tornarono alle loro case sani e salvi, con il peso e il terribile ricordo di quella tragica esperienza che li aveva segnati.

Lunghi anni di vita al fronte, sempre a diretto contatto con il nemico, che Giuseppe ha annotato quotidianamente in un “diario di guerra” un documento prezioso che offre uno spaccato reale della vita al fronte. Con sentimenti, emozioni, pensieri e riflessioni di un uomo con una coscienza e una dignità. Giuseppe ha visto più volte la morte in faccia, ha temuto per la sua vita, ha dormito o riposato ad occhi aperti a fianco dei cadaveri dei suoi commilitoni o dei soldati nemici. Un diario, il suo, scritto a matita con grafia sicura su fogli di fortuna, pagine che compongono e narrano una storia incredibile.

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