AGS, un bando europeo per progettare la parte veronese il nuovo collettore

LAGO DI GARDA – L’annuncio è dell’Azienda Gardesana Servizi. Il presidente Tomei: “Passo in avanti decisivo, il nostro obiettivo è realizzare il collettore il prima possibile”.

Mentre a Gardone Riviera, dove una chiatta è affondata su un tratto di condotta fognaria sommersa rischiando di provocare una catastrofe ambientale, giugno buone notizie dalla riviera veronese del lago.

A breve, Azienda Gardesana Servizi (www.ags.vr.it) pubblicherà il Bando di gara Europeo per la progettazione definitiva del nuovo collettore. Il Bando riguarderà la progettazione per la sponda veronese della nuova infrastruttura.

“La pubblicazione del Bando – chiarisce il presidente di Azienda Gardesana Servizi Alberto Tomei – rappresenta un punto fondamentale per la realizzazione del nuovo collettore cui siamo giunti grazie alla collaborazione di tutte le parti in causa. Sindaci e ATS, presidenti delle categorie economiche, la Provincia di Verona, la Regione Veneto e Ato Veronese, assieme Camera di Commercio e rappresentanti delle istituzioni hanno lavorato insieme per raggiungere questo primo obiettivo e come presidente non posso che essere loro grato. La soluzione per il nostro lago è più vicina e, come dimostrano gli ultimi eventi, non più rinviabile”.

Nei giorni scorsi, infatti, una chiatta affondata ha colpito fortuitamente la condotta sublacuale tra Maderno e Salò mettendo in pericolo l’integrità della tubatura stessa. La competenza per le verifiche sullo stato della condotta sono di Garda Uno, ma questo è un ulteriore indice della criticità dell’attuale sistema di collettamento esposto al pericolo anche di incidenti banali.

“Da parte nostra, quindi – spiega Tomei – c’è la volontà di procedere nel più breve tempo possibile alla realizzazione del nuovo collettore. Questo deciso passo in avanti è la chiara dimostrazione del nostro impegno”.

Dalla riviera bresciana, invece, non giungono per ora notizie di passi avanti nell’iter di definizione del progetto tecnico ed economico dell’opera.

Nella foto sopra: la condotta fognaria “affiorata” a causa della presenza di gas all’interno nel marzo 2016 al largo di Lazise.

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