Un partenariato pubblico privato per l’ospedale di Salò
SALÒ – E' stata presentata nei giorni scorsi l'operazione ideata da Comune e Asst del Garda per dare un futuro all'ospedale di Salò. Ecco qual è il progetto.
Tecnicamente si chiama «partenariato pubblico privato». È lo strumento giuridico, previsto dal Codice Appalti, individuato dal Comune di Salò (cui spetta la classificazione urbanistica dell’immobile) e dall’Azienda socio sanitaria territoriale del Garda (proprietaria dell’edificio) per garantire un futuro al vecchio ospedale di Salò, edificio che si sviluppa su un’area di 4.940 mq in centro storico, tra via Bolzati e via Canottieri, per una volumetria complessiva di circa 30mila mc che per due terzi è oggi in disuso.
L’obiettivo è trovare un investitore privato che si assuma l’onere – parliamo di un’operazione da almeno 30 milioni di euro – di ristrutturare l’intero immobile, in cambio della concessione, per un certo numero di decenni, di una parte dello stesso, circa due terzi, vale a dire 20mila metri cubi sui 30mila complessivi. Nell’altro terzo si potrà così insediare, senza un euro di spesa pubblica, un Prest, un presidio ospedaliero territoriale che sommi in un’unica sede le funzioni sanitarie già erogate a Salò dall’Asst.
L’investimento si ripagherà tramite la gestione e la messa a reddito della parte di immobile che resterà al privato. Un project financing, insomma, per quella che il sindaco Gianpiero Cipani considera «la partita più importante di questa Amministrazione, l’operazione che realmente potrà far cambiare passo a Salò».
L’accordo sottoscritto da Comune e Asst è stato presentato nei giorni scorsi in una Sala dei Provveditori gremita, a conferma che il tema è «sentito» dai salodiani, che non si sono mai rassegnati al declino del loro ospedale.
Buon per loro che l’attuale direttore generale dell’Asst, Peter Assembergs, ha deciso di non vendere l’immobile, com’era nelle intenzioni, neppure tanto velate, dei suoi predecessori. Tempi e modi dell’operazione sono stati definiti con la consulenza dell’avv. Paolo Sabbioni, docente di diritto pubblico e di diritto dell’economia alla Cattolica, che sottolinea una particolarità dell’accordo: «Anziché aspettare che un privato si faccia avanti con una proposta, saranno Comune e Asst a sollecitare il mercato, tramite un avviso per eventuali manifestazioni di interesse».
Il futuro dell'Ospedale di Salò
L'intervento del Direttore Generale di ASST Garda Peter Assembergs durante l'incontro dello scorso 10 aprile sul futuro dell'Ospedale di Salò
Gepostet von ASST Garda am Samstag, 14. April 2018
I tempi sono serrati: entro fine aprile Asst pubblicherà l’avviso ed entro luglio gli investitori interessati dovranno presentare un progetto di fattibilità tecnico-economica. Una commissione valuterà poi le eventuali proposte pervenute, «individuando – Assembergs ne è convinto – un progetto che stia in piedi, che doni valore alla Asst e a Salò».
Il preliminare sarà poi messo nuovamente a gara, per dar spazio ad eventuali concorrenti. «Una scommessa, certo – dice il sindaco gli scettici -, ma calcolata. Lo abbiamo già fatto con il MuSa e l’autosilo dell’ex Civico».
Certo della riuscita dell’operazione anche l’avv. Sabbioni: «L’ospedale è fronte lago, a Salò, in un contesto appetibile. Sono sicuro che le proposte non mancheranno».
Cosa potrà fare il privato nella parte di ospedale che avrà in concessione? Lo dicono le norme del Pgt predisposto dalla Giunta Cipani, che ha inserito la struttura sanitaria in un nuovo ambito di trasformazione che, in un certo senso, è il fondamento urbanistico degli indirizzi politici sul nosocomio. L’intero immobile è destinato ai servizi socio-sanitari e socio-assistenziali. Per la porzione (due terzi) destinata al privato il Pgt stabilisce una «destinazione socio-assistenziale non accredita, volta a costituire una “residenza protetta” caratterizzata da un elevato livello di integrazione tra la residenza e i servizi socio-sanitari-assistenziali». Le opzioni sono varie, un ventaglio di tipologie residenziali che va dagli alloggi protetti per non autosufficienti agli appartamenti ispirati ai principi dell’«independent living» in voga negli Usa, per anziani indipendenti con buona capacità di spesa che chiedono assistenza senza rinunciare a una vita autonoma.
Nella porzione (un terzo) che rimarrà invece a disposizione dell’Asst potranno trovare spazio servizi socio-sanitari accreditati al Sistema Sanitario Nazionale. Ovvero poliambulatori, centro prelievi, medicina generale di base. Sostanzialmente tutti i servizi già erogati da Asst a Salò, ma in un luogo ristrutturato, meglio servito e più fruibile. Magari, auspica il sindaco, con l’aggiunta di qualche servizio utile al turista, come la dialisi.
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