Depuratore, per il PD di Desenzano improponibile la scelta di Vaccarolo

LAGO DI GARDA -  Il Pd desenzanese interviene sulla questione depurazione: «E' il momento di stringere, per non perdere i finanziamenti, sulla soluzione studiata dall’Università di Brescia senza avventurarsi in soluzioni fantasiose».

Scrive il Pd Desenzano in un post sulla sua pagina Facebook: «Dopo un lungo periodo di discussioni sul superamento della condotta sublacuale – che in caso di rottura causerebbe un disastro ambientale devastante per il nostro Lago – e sulle soluzioni per una diversa gestione del collettamento delle acque reflue e della loro depurazione, è arrivato il momento di stringere, per non perdere i finanziamenti già stanziati, sulla soluzione studiata dall’Università di Brescia senza avventurarsi in soluzioni fantasiose.

Si tratta di un problema che riguarda innanzitutto la salute pubblica, la tutela di un ambiente pregiato, la sopravvivenza di un sistema turistico che dà da vivere a migliaia di lavoratori e se sulla sponda veronese il progetto è ad uno stadio avanzato, su quella bresciana siamo allo stato preliminare e la collocazione dei due depuratori del progetto elaborato da esperti dell’Università di Brescia ha portato a numerose contestazioni da parte di alcuni comitati nati nelle cittadine (Montichiari e Gavardo) attraversate dal fiume Chiese, nel cui letto entrerebbero le acque depurate.

L’attuale schema della depurazione gardesana.

 

Certo – continua il Pd desenzanese – le collocazioni del depuratore potrebbero essere altre, non però lungo la sponda del lago e non troppo distanti da un corso d’acqua corrente.

Qualcuno in queste settimane ha avanzato l’ipotesi che uno di questi depuratori possa essere ubicato a Desenzano, nella zona di Vaccarolo.

Questa soluzione è assolutamente improponibile – commenta il Circolo Dem Desenzanese – non tanto perché si vuole preservare la città da questa opera ma perché, affinché un depuratore svolga appieno le proprie funzioni, deve scaricare le acque depurate in un corso d’acqua in movimento (come un fiume dove c’è più ossigeno, utile alla trasformazione della sostanza organica e non) e non nel lago, dove le acque sono più ferme; Vaccarolo dista più di 10 km da un corso d’acqua che potrebbe rispecchiare queste caratteristiche, è perciò impensabile che l’impianto venga costruito nella nostra zona.

Bando quindi alle soluzioni fantasiose, è il momento di stringere e di portare a compimento il progetto per il collettore prestando fiducia agli ingegneri che hanno studiato la questione e hanno ipotizzato quelle soluzioni, perché il finanziamento di 100 milioni di euro ha una scadenza e, se gli organi preposti non decideranno a breve, il rischio è che venga perduto.
Questa sarebbe un’occasione persa per tutto il Garda, perché con quest’opera verrebbe immediatamente disinnescato il pericolo di una vera “bomba ecologica”.

L’area dove sorgerà l’impianto di Gavardo.

 

Va altresì sottolineato – continua il circolo PD – che il nuovo collettamento non solo porterebbe beneficio per la messa in sicurezza del lago e delle sue acque, ma potrebbe anche dare una definitiva risposta al problema degli scolmatori. Oggi gli scolmatori sono la causa maggiore della pessima salute in cui versano le acque del Garda, in particolare a Desenzano.

Con questa opera verrebbero quindi trovate le soluzioni a tre grandi problemi:

  1. separazione delle acque bianche e nere;
  2. verrebbero approntati sistemi di contenimento delle “prime acque” che eviterebbero allagamenti durante i temporali
  3. si arriverebbe al ripristino della salubrità della acque anche in riva al lago.

La risoluzione di questi problemi – conclude il PD – porterebbe enormi vantaggi alla vita dei cittadini, al turismo e all’economia lacustre in generale».

 

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