Lombardia SuperStar nel cinema: ciak si gira… tra laghi, montagne e lungo il Po

LOMBARDIA - Tante location lombarde sono state set cinematografici. Famosi registi per i loro film hanno preferito i laghi (Garda compreso), le montagne e le campagne del nostro territorio.

Sono circa un migliaio le pellicole che fanno della Lombardia una SuperStar del cinema. Alcune girate anche sul Garda, che in tempi recenti è stato anche teatro anche dell’inseguimento di Daniel Craig (James Bond) sotto le gallerie scavate nella montagna tra Tremosine, Torbole e Malcesine in “Quantum of Solace” di Marc Forster.

Ne scrive Annalisa Buzzetti su Lombardia Quiotidiano. Questo il suo articolo:

«Soderbergh scelse Villa Erba per il suo “Ocean’s Twelve” così come 007 in “Quantum of Solace” arrivò sul Garda. Nel 1976 Bernardo Bertolucci ambientò “Novecento” nelle campagne cremonesi e mantovane. Un film-romanzo monumentale di 5 ore che intreccia storia e allegoria nella pianura contrassegnata da cambiamenti epocali.

Sono circa un migliaio le pellicole che fanno della Lombardia una SuperStar del cinema.

Lago di Garda – Il lago di Garda è stato set per “Miss Arizona” dell’ungherese Pal Sandor e “Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico” in cui Lina Wertmüller inserisce una serie di immagini dell’Isola Borghese. Sempre sul Garda, tra Gargnano e Gardone Riviera, fu girato “Io e il Duce”, film per la tv diretto da Alberto Negrin, e “Claretta” di Pasquale Squitieri con Claudia Cardinale. Il Benaco è teatro anche dell’inseguimento di Daniel Craig (James Bond) sotto le gallerie scavate nella montagna tra Tremosine, Torbole e Malcesine in “Quantum of Solace” di Marc Forster.

Lago di Como/Lario – E’ stato definito il “più telegenico dei laghi italiani” e si è trasformato in set cinematografico numerose volte, complice probabilmente anche il fatto di essere amato da famosi attori. Come George Clooney, che ha scelto Villa Oleandra a Laglio come dimora estiva. E proprio lungo la strada tra Laglio e Carate Urio sono state girate le scene di inseguimento per il film “Murder Mystery”, dove le controfigure di Adam Sandler e Jennifer Aniston hanno dato sfoggio delle loro abilità. Un vero e proprio “set lariano” quello della produzione di Netflix, non limitato alle scene di azione sulla Regina, perchè diverse sono state le riprese anche nel centro storico di Como, lungo il lago, a Villa Olmo e i paesini della riva da Argegno a Laglio.

Bellagio è protagonista in “Un attimo, una vita” di Sidney Pollack: Al Pacino e la Keller approdano nella perla del Lario a Cadenabbia per poi esplorare il borgo storico, col suo romantico lungolago, famoso anche per il bacio tra Annie Girardot e Renato Salvatori in “Rocco e i suoi fratelli” di Lucchino Visconti. Bacio che suggellò l’amore tra i due attori che finirono per sposarsi nella vita. 

Sempre a Bellagio sono stati girati “Un mese al lago”di John Irvin e “La peggior settimana della mia vita” del lombardo Alessandro Genovesi, mentre in una scena di “C’era una volta in America” di Sergio Leone ritroviamo Villa Gerli, in provincia di Lecco. 

Villa Olmo diventa set nel 1981 di “Innamorato pazzo” con Adriano Celentano e Ornella Muti e nel 1988 de “I ragazzi di via Panisperna” di Gianni Amelio. 

La balaustra fronte lago di Villa Erba (nella foto) è quella davanti alla quale conversano i ladri rivali George Clooney e Vincent Cassel in “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh e sempre nel parco di Villa Erba si innamorano John Turturro ed Emily Watson ne “La partita-La difesa di Lužin”.

Villa d’Este a Cernobbio ospita nel 1925 la luna di miele dei protagonisti del primo lungometraggio di Hitchcock, “Il labirinto della passione”, e una Laura Linney in punto di morte rivela di aver trascorso i giorni più belli della sua vita in “The other man” di Richard Eyre. A Lenno sbarca Alberto Sordi in “Una vita difficile” e Villa del Balbianello fu scelta da George Lucas per il secondo episodio di “Star Wars” e da Martin Campbell per “007 – Casinò Royale”. 

Villa Monastero a Varenna compare nella “Piovra 6” e Villa Amalia è la dimora dove si ritira Marcello Mastroianni in “Allonsanfàn” dei Fratelli Taviani. 

Le montagne – Il treno che collega Milano, Lecco e Sondrio porta Florinda Bolkan alle cime innevate della Valtellina nel film “Una breve vacanza” e la stessa linea ferroviaria viene usata da Federica Moro per raggiungere Adriano Celentano in “Segni particolari: bellissimo”. Dallo stesso treno scende alla fermata Varenna-Esino-Perledo anche la coppia protagonista di “L’uomo d’acqua dolce” di Antonio Albanese.

Lago Maggiore – A Luino, in provincia di Varese, Giulio Base gira il “Pretore” e sempre sulla sponda varesina del Maggiore si trova Laveno Mombello, da cui parte e al quale ritorna Renato Pozzetto in “Sono fotogenico”.

E’ tra i 500 film migliori per l’American Film Institute “Amadeus”, ispirato alla vita di Mozart e dove alcune scene sono girate alla Rocca Borromea di Angera, nel film dimora del rivale Antonio Salieri interpretato da Murray Abraham che vinse l’Oscar come miglior attore.

Mantova – Cremona – Pavia – Lodi – “Radiofreccia” di Luciano Ligabue immortala il Ponte di barche a Torre d’Oglio in provincia di Mantova. Molti anni prima, nel 1970, a Sabbioneta e Pomponesco erano arrivate le macchine da presa di Bertolucci per girare alcune scene de “La strategia del Ragno”. “Paura e amore” di Margarethe Von Trotta coglie l’anima universitaria di Pavia. E la Provincia, con Fortunago, diventa protagonista anche ne “Il Capitale Umano” ospitando la mega villa in cui la Bruni Tedeschi vive col marito finanziere, Fabrizio Gifuni. Vigevano arriva sul grande schermo nel 1963 con Alberto Sordi nei panni di Antonio Mombelli “Il Maestro di Vigevano” che vive nel centro storico in via Riberia, passeggia in via Manzoni, va al mercato di Piazza Sant’Ambrogio e insegna in quella che oggi è l’elementare “Regina Margherita”. 

E’ su una spiaggia di sassi lungo il Ticino, sullo sfondo del Ponte di barche di Bereguardo, che nel film “I Girasoli” Mastroianni e la Loren si rotolano sulla riva. “Teorema” di Pier Paolo Pasolini ha come epicentro Milano ma i protagonisti scorrazzano fuori città lungo il percorso che collega Sant’Angelo Lodigiano a Pavia. Lodi è protagonista nei più recenti “Gli angeli del male” di Michele Placido e “Benvenuti al Nord” di Luca Miniero. E la Loren è Suor Germana in “Bianco, rosso e…” di Alberto Lattuada. Nella Cascina San Bruno di San Colombano al Lambro sono state girate alcune scene de “La donna del fiume”, che lanciò Sophia Loren a livello mondiale.  

Era di Cremona Ugo Tognazzi, che nella “Marcia su Roma” di Dino Risi, si lascia andare a una serie di memorabili battute nel suo dialetto. L’unico set che lo vide, però, impegnato nel cremonese fu quello de “La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci, che gli valse nel 1981 il premio come miglior attore al Festival di Cannes. La pellicola più cremonese di tutte è “La Febbre” di Alessandro D’Alatri con Fabio Volo e sulla difficoltà dei giovani di realizzarsi. Nel film scorrono le immagini del Duomo, il Torrazzo, il Palazzo del Comune e il Parco Oglio Sud. 

François Girard non ha badato a spese per girare “Il violino rosso” che narra la misteriosa storia di un violino e dei suoi numerosi proprietari attraverso i secoli. Il primo episodio, ambientato proprio a Cremona, ha ricostruito un mercato del 1600 nel portico di Palazzo dei Ghibellini, coinvolgendo nella scena il Broletto, il Torrazzo e Piazza del Duomo. In “Ladyhawke” il castello del vescovo di Aguillon, che per gelosia lancia un incantesimo sulla protagonista e il suo amante, è la Rocca di Soncino in provincia di Cremona.  

A Mantova è stato girato “Il mestiere delle armi” di Ermanno Olmi, film in costume ambientato all’epoca dei Gonzaga e presentato al 54° Festival di Cannes. Potere e morale si intrecciano ne “Il portaborse” di Daniele Luchetti: a Palazzo Te lancia la propria campagna elettorale il ministro corrotto interpretato da Nanni Moretti e in piazza Canossa il suo ghost writer pentito, Silvio Orlando, fa a pezzi la Bmw dell’ex capo. Diverse anche le pellicole girate lungo gli argini del Po come “Centochiodi” di Ermanno Olmi dove il professore universitario ribelle Raz Degan viene accolto dalla piccola comunità di pescatori di Bagnolo San Vito.

Il film, però, che ha iscritto la campagna mantovana e quella cremonese nella storia del cinema è “Novecento” di Bernardo Bertolucci, che aveva nel cast un giovanissimo Robert De Niro. Scene clou furono girate al Santuario delle Grazie di Curtatone, nel cimitero vecchio di Poggio Rusco e a Cremona nella cascina Badia col famoso ballo nell’aia».

 

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