In streaming «Lou Von Salomé». La recensione di Camilla Lavazza

E' visibile in streaming «Lou Von Salomé», il film sulla filosofa, scrittrice e psicoanalista, musa ispiratrice di Freud e dei più grandi pensatori di inizio Novecento.

E’ possibile vedere il film in streaming, su Rakuten e Itunes, a questo link:

https://rakuten.tv/it/movies/lou-von-salome?utm_source=affiliation&utm_medium=mymovies&wktv_code=3553

https://itunes.apple.com/it/movie/lou-von-salom%C3%A9/id1504282812?mt=6&ign-mpt=uo%3D4

Trama: Nel 1933 l’anziana scrittrice, filosofa e psicanalista Lou Andreas-Salomé vive ritirata a Gottinga, in Germania, con la sola compagnia di una giovane e misteriosa cameriera, quando riceve la visita di un giornalista disperato.

Inizierà a narrargli la sua vita libera ed avventurosa durante la quale ha vissuto insieme a Friedrich Nietzsche e Paul Rée, ha amato il poeta Rainer Maria Rilke, è stata allieva di Sigmund Freud e ha scritto numerose opere di successo divenendo una figura unica di donna e intellettuale.

 

«Fosti la più materna delle donne. Fosti un amico come lo sono gli uomini. Una donna, sotto il mio sguardo. E ancora più spesso una bambina. Fosti la più grande tenerezza che ho potuto incontrare. L’elemento più duro contro il quale ho lottato. Fosti il sublime che mi ha benedetto. E diventasti l’abisso che mi ha inghiottito».( Rainer Maria Rilke -1910)

Critica: Non era facile narrare in un poco più di un’ora e mezza la vita di questa straordinaria intellettuale di origine russa, vissuta perlopiù in Germania, ma Cordula Kablitz-Post, regista, sceneggiatrice e produttrice di questo film, è riuscita a evidenziarne alcuni momenti significativi ed a proporli spezzando la storia su diversi piani temporali (l’anziana Lou che ripercorre la sua infanzia e l’età adulta) senza tuttavia perdere linearità nel racconto, rievocando con partecipazione ma senza morbosità le relazioni con gli uomini di cui fu musa, amica, amante, riuscendo a presentare il personaggio di una donna splendidamente libera e dalla mente acutissima, che ricercava nei rapporti, con una spontaneità che ancora oggi stupisce, innanzitutto uno scambio intellettivo alla pari, un cameratismo ideale.

Ammirevole dunque l’equilibrio con cui viene raccontata la sua storia e stupende le tre interpreti di Lou (adolescente, adulta ed anziana) che ci restituiscono la figura di una donna affascinante e vitale, che seduceva con la sua intelligenza e da cui irradiava una sensualità repressa e per questo irresistibile, capace di imporre una convivenza casta agli uomini innamorati di lei (e non uomini qualunque, nientemeno che Nietzsche e Paul Rée che avrebbero entrambi voluto sposarla ma a cui lei non volle mai cedere per non essere sottomessa), in nome di una superiore ricerca intellettuale secondo lo spirito apollineo, e poi, con la stessa naturalezza e sete di conoscenza, di lasciarsi andare alla “parte più bella della vita” sperimentando per la prima volta a 33 anni, con il suo più grande amore, il delicato poeta Rainer Maria Rilke, la potenza vitale dello spirito dionisiaco.

Ovvio che la sua condotta non convenzionale suscitasse scandalo all’epoca, ma ancora oggi qualcuno potrebbe far fatica ad accettare rapporti come quelli che Lou impose, ad esempio, al marito, l’orientalista Friedrich Carl Andreas, ovvero un ménage assolutamente casto, cameratesco, quasi filiale, ma intriso di reciproco e sincero affetto.

Dal film emerge la figura di una donna che negli uomini cercava soprattutto un rapporto intellettuale e spirituale, rimanendo spesso delusa dal fatto che questi, immancabilmente, si innamoravano di lei o cercavano degli approcci fisici per lei traumatici, a partire dal suo primo mentore, il pastore luterano Hendrik Gillot che l’aveva introdotta allo studio della filosofia. Allo stesso tempo Lou era tanto libera da non rinunciare all’amore quale parte più autentica e vitale dell’essere umano; la storia ci mostra come questa donna razionale, che rifiutava i ruoli subalterni di moglie e di madre imposti alla donna dalla società, fosse animata da una interna passione sensuale, sbocciata solo in età matura, grazie all’amore con un sensibile poeta come Rilke, la cui personalità racchiudeva una forte componente femminile.

Per ragioni dovute al budget ridotto la regista ha escogitato un grazioso espediente per mostrare le città in cui Lou, instancabile viaggiatrice, soggiornò (San Pietroburgo, Roma, Berlino, Parigi, Vienna): nelle scene di raccordo, a partire dalla cartoline d’epoca che l’anziana Lou mostra nella sua scatola dei ricordi, si sviluppa uno scenario bidimensionale in cui la giovane Lou si muove come unica persona in carne ed ossa.

La sceneggiatura non dimentica infine di ricordare che Lou Von Salomé fu allieva ed amica di Freud, nonché la prima donna a praticare la psicanalisi, non solo musa, quindi, ma intellettuale alla pari con i Grandi del suo tempo, purtroppo per lungo tempo caduta in oblio ma alla cui riscoperta questo film potrà contribuire.

Ancora un elogio alle interpreti, Nicole Heesters, Lou anziana, capace di infondere una delicata e divertita sfumatura di seduzione nei suoi colloqui con il giovane giornalista Ernst Pfeiffer, Liv Lisa Fries, Lou a 16 anni, ribelle, assetata di sapere ed ancora ingenua riguardo al proprio fascino, e la stupenda Katharina Lorenz, Lou adulta, che ha reso magistralmente attraverso la sua interpretazione le sfumature di una personalità complessa, libera ed originale come poche, una donna che voleva, sopra ogni cosa, “diventare chi era”.

(Camilla Lavazza)

 

La scheda del film

Regia Cordula Kablitz-Post

Sceneggiatura Cordula Kablitz-Post, Susanne Hertel

Personaggi ed interpreti

Lou von Salomé (21-50 anni )Katharina Lorenz

Lou von Salomé (72 anni) Nicole Heesters

Lou von Salomé (16 anni) Liv Lisa Fries

Lou von Salomé (6 anni) Helena Pieske

Marietta Katharina Schüttler

Friedrich Nietzsche Alexander Scheer

Paul Rée Philipp Hauß

Rainer Maria Rilke Julius Feldmeier

Ernst Pfeiffer Matthias Lier

Luise von Salomé Petra Morzé

Friedrich Carl Andreas Merab Ninidze

Sigmund Freud

Harald Schrott

Dr. Friedrich Pineles Daniel Sträßer

Elisabeth Nietzsche Katrin Hansmeier

Gustav von Salomé Peter Simonischek

Fotografia Matthias Schellenberg

Suono Joe Knauer

Scenografia Nikolai Ritter

Costumi Bettina Helmi

Trucco Hedi Mayr-Hassler

Casting Anja Dihrberg

Montaggio Beatrice Babin

Musica Judit Varga

Produttori Cordula Kablitz-Post, Helge Sasse, Gabriele Kranzelbinder

Coproduttori Josef Reidinger, Antonio Exacoustos, Sissi Hüetlin

Durata 103 min

 

 

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