Vigili del fuoco di Riva: “Mancano mezzi per interventi in acqua”
RIVA DEL GARDA - Nella serata di lunedì 22 agosto si è tenuta nella caserma di viale Rovereto l'assemblea ordinaria del Corpo volontario dei vigili del fuoco di Riva del Garda. Le preoccupazioni del comandante.
L’ordine del giorno prevedeva l’elezione di un caposquadra e variazioni di bilancio, utili per poter procedere alla ricerca di una seconda autobotte, in sostituzione dell’attuale Man del 1998.
Un altro punto importante prevedeva la relazione del comandante, il quale ha parlato, tra l’altro, della assoluta necessità di dotare l’unico motoscafo ora presente di due nuovi motori.
La richiesta di risorse avanzata presso la cassa provinciale antincendi non ha avuto ancora risposta, mentre l’amministrazione comunale si è rivelata molto sensibile e ha già messo a disposizione una parte dei fondi necessari.
Attualmente il Corpo di Riva del Garda è operativo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, e ha a disposizione solamente un gommone e una moto d’acqua per i servizi d’emergenza. Il motoscafo ora non è più affidabile, viene quindi utilizzato per brevi spostamenti e lavori sottocosta.
Di tutto ciò, l’assessore provinciale di competenza ha assicurato di farsi portavoce presso gli uffici provinciali per capire dove questo finanziamento si sia arenato. Un finanziamento importantissimi che assicurerebbe la sicurezza dei natanti e dei bagnanti su tutto il lago di Garda e non solo sulla parte del Garda trentino. Un altro fatto che ha colpito l’assessore è la troppo lunga attesa di chi chiama il numero unico di emergenza, il 112, per i soccorsi sul lago. Questo è dato dal fatto che la chiamata deve attraversare di fatto quattro centrali operative, portando a inevitabili ritardi.
Il Corpo di Riva del Garda non è nuovo a interventi fuori regione, in quanto una fetta dell’operatività d’emergenza viene regolarmente svolta anche in favore dei Comuni di Malcesine, Limone e Tremosine. E proprio questa operatività ha richiesto la predisposizione di un piano di allertamento ad hoc, in quanto si va ad operare fuori regione e si è quindi soggetti a altre normative. Il vicepresidente ha riportato che dal Ministero degli Interni, Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è arrivata risposta positiva, ma con alcune modifiche, sui piani di allertamento predisposti.
All’assemblea erano presenti il sindaco di Riva del Garda, il sindaco di Nago-Torbole, l’assessore provinciale allo sviluppo economico, il vicepresidente della federazione e l’ispettore distrettuale. Tutti hanno avuto parole di elogio per l’attività del corpo. In particolare il sindaco di Nago-Torbole ha ribadito la bontà della convenzione attuata anni addietro con Riva del Garda. Questo si traduce nel fatto che il corpo rivano fornisce la copertura per l’operatività anche sul territorio del Comune di Nago-Torbole, in cambio della compartecipazione al bilancio del Corpo rivano.
La relazione del comandante
Il comandante Graziano Boroni ringrazia tutti i vigili presenti e le autorità, il sindaco di Riva del Garda, di Nago-Torbole, l’assessore provinciale allo sviluppo economico, il vice presidente della federazione e l’ispettore distrettuale.
«Variazioni di bilancio: devo ringraziare l’amministrazione e il qui presente sindaco per l’importante impegno finanziario che quest’anno hanno messo in campo a fronte delle nostre richieste, anche l’amministrazione comunale di Nago-Torbole per la compartecipazione alle spese, in virtù della gestione associata (particolarità unica in Trentino), ricordiamo che indicativamente in modo semplificativo, il comune di Nago-Torbole, partecipa alle spese di gestione del Corpo e del personale dipendente con circa il 20-25% del totale. Non era scontato ottenere il finanziamento in unica trance per la sostituzione della vecchia Aps Man 4X4 proveniente dal Corpo di Nago-Torbole, ci è stato concesso l’importo di 220 mila euro in conto capitale. Per la parte ordinaria a fronte dell’aumento dei costi dell’energia elettrica e del teleriscaldamento (oltre il 100% di aumenti per il teleriscaldamento, 104% di aumento per l’elettricità e il 40% per il carburante) è stato richiesto e concesso un contributo di 30 mila euro per fronteggiare gli aumenti.
Nuovo natante: attualmente siamo alla stampata, cioè è stato tolto dallo stampo, c’è solamente il guscio. La ditta ha chiesto di allungare i tempi dal previsto 7 maggio a dicembre 2022, visto l’andamento e i tempi di consegna dei materiali è probabile che nemmeno nella stagione estiva 2023 il servizio di sicurezza sul lago venga effettuato con questa nuova imbarcazione.
Gemellaggio: nella settimana appena trascorsa di Ferragosto, abbiamo ospitato una squadra operativa dei colleghi tedeschi di Bensheim, città gemellata con Riva del Garda dal 1988, uno scambio di esperienze importanti, che ci permette di confrontarci su metodi e materiali operativi, ci permette di crescere. Da anni collaboriamo e da ambedue le parti siamo riusciti a condividere metodi e procedure che ci sono tornate utili nella gestione degli interventi.
Interventistica: gli interventi al 22 agosto sono stati 645 con oltre 11 mila ore di impegno, visto il trend concluderemo l’anno con circa 1100 interventi, in linea con quelli del 2021.
Incendio boschivo di Nago; ringrazio tutti i vigili per l’imponente impegno, la professionalità dimostrata nell’incendio in località Segrone. Grazie all’aiuto di tutti, anche dei corpi del distretto e dei distretti vicini, siamo riusciti a contenerlo, fino al naturale spegnimento avvenuto grazie all’acqua caduta dal cielo. La zona impervia, la tipologia di vegetazione e l’incendio a genesi sotterranea, alimentato dalla combustione delle radici, ha messo a dura prova il personale per giorni e giorni.
Ringraziamenti: un ringraziamento a tutti i collaboratori, al direttivo in primis, ai caposquadra, al gruppo allievi, all’ufficio stampa, a chi gestisce la parte informatica, al cuoco Massimo, a tutti i gruppi di lavoro che in questi mesi si sono messi in gioco per la stesura dei capitolati della nuova aps, del nuovo natante, delle attrezzature per incendi boschivi e quant’altro, grazie dell’impegno e degli ottimi risultati.
Considerazioni: vorrei concludere con una riflessione e una preoccupazione, che ho condiviso in questi giorni anche con il sindaco di Riva del Garda, riguardante principalmente i temi legati al soccorso sul lago di Garda. Siamo da sempre pronti a intervenire h24 sul lago, negli ultimi vent’anni abbiamo investito importanti risorse in termini di corsi di salvamento e di tecniche di soccorso in acqua, di abbigliamento personale per il soccorso, di attrezzature specifiche per i vigili che fanno parte del gruppo. Abbiamo formato ben 24 vigili con il brevetto internazionale di salvamento, vigili che si mantengono costantemente addestrati, tutto l’anno estate e inverno. A questi si aggiungono 25 vigili con patente nautica.
Negli anni siamo intervenuti in ogni situazione di condizioni di lago e mettendo spesso a dura prova il personale e le imbarcazioni, pur di portare soccorso alle persone in difficoltà, anche fuori provincia. Quando si parla di sicurezza nel lago di Garda, si citano i vari componenti delle forze dello Stato preposti al controllo e al soccorso, massimo rispetto per la loro professionalità, ma importante ricordare che non tutti sono in servizio in zona tutto l’anno, e comunque non in tutte le ore del giorno, né tanto meno di notte o con più equipaggi come riusciamo a mettere in campo come vigili del fuoco volontari dato l’elevato numero di vigili abilitati. Quindi chi si chiama, sempre e comunque i vigili del fuoco volontari di Riva del Garda, che da sempre intervengono con le risorse a loro disposizione sul lago.
Si interviene per:
- soccorso di persone e imbarcazioni in difficoltà, anche fuori provincia fino a Limone e Malcesine, in alcune occasioni su richiesta della Capitaneria di porto anche oltre tali Comuni;
- ricerca di persone disperse, anche di notte; assistenza a manifestazioni che prevedono la necessità di personale pronto a intervenire in acqua (gare di nuoto, regate particolari);
- servizi per i Comuni di Nago-Torbole, Riva del Garda e Limone sul Garda (traino zattere per fuochi d’artificio, assistenza e traino zattere per bagnanti in collaborazione con i cantieri comunali);
- servizi per la Provincia, Agenzia per la protezione dell’ambiente, per i prelievi mensili delle acque del lago; servizi per l’Azienda sanitaria per prelievo acque, verifica delle zone di balneazione;
- posa di reti di contenimento per il legname nel Sarca e relativo traino in spiaggia (operazione che necessita di due imbarcazioni piuttosto potenti); posa di boe e delimitazioni di zone interessate a lavori di disgaggio sulle Gardesane, per conto della Provincia.
Con quali mezzi interveniamo? Qui la nota dolente: negli anni, a fronte dell’aumento dei vigili formati, in modo inversamente proporzionale venivano finanziate le imbarcazioni. Dal 1980 al 1990 il Corpo aveva in dotazione due gommoni (4 e 7 metri) e un motoscafo monomotore da 200 cavalli; dal 1990 al 2000 due gommoni e due motoscafi, di cui un bimotore con chiglia abbattibile, importante mezzo da lavoro e per il soccorso con lago non formato; dal 2000 al 2015 due gommoni, due motoscafi e una nuova moto d’acqua, veloce e performante; dal 2015 al 2020 un gommone, un motoscafo e una moto d’acqua; dal 2020 a oggi siamo rimasti con una nuova moto d’acqua e con un vecchio gommone di oltre dieci anni.
Gli interventi non sono diminuiti, ma diminuendo le imbarcazioni, quelle che rimangono hanno una vita molto breve e un’usura esponenziale. Vero è che l’anno prossimo arriverà una nuova imbarcazione, che attendiamo dal 2015, anno della prima richiesta di sostituzione del secondo motoscafo Rio 720, che ricordo è finanziata per poco meno del 50% con il fondo strategico dei Comuni e del Bim, e per il rimanente da parte della Cassa provinciale antincendi (costo dell’imbarcazione: 650 mila euro). Comunque non sarà sufficiente per far fronte a tutte le tipologie di interventi, è necessario trovare qualche forma di finanziamento per riparare il secondo motoscafo da lavoro, indispensabile per i traini e per i lavori in bassi fondali, imbarcazione ancora in buono stato che necessita di essere ri-motorizzata, lo chiediamo da oltre un anno, e nel contempo aumentano continuamente i prezzi dei materiali senza avere risposte. L’amministrazione comunale, in questi anni ha fatto veramente molto in termini finanziari per il Corpo di Riva del Garda. La sicurezza sul lago di Garda passa anche dal lavoro costante e instancabile dei nostri vigili del fuoco, dobbiamo troviamo le risorse per riparare i mezzi guasti e rinnovare quelli vetusti. Chiedo una risposta dagli organi preposti in modo da poter mettere in campo un piano di finanziamento adeguato alla riparazione dei mezzi nautici che devono, essendo gli unici in servizio h24, essere sempre efficienti.
Altro argomento legato al soccorso sul lago di Garda è relativo agli allertamenti da parte delle centrali, di cui si deve trovare una condivisione su come ottimizzare i tempi. A prova di quanto ribadiamo da anni, relativa ai tempi di allertamento, per il soccorso sul lago si è avuta con la manovra del 16 marzo 2022, organizzata dalla Capitaneria di porto, (l’esito della manovra è stato relazionato e inviato puntualmente agli enti preposti), evidenzia che l’utente che chiede soccorso sul lago (o comunque interventi relativi al soccorso in acqua nel lago di Garda), chiama la centrale di primo livello 112 la quale effettua la prima breve intervista e per protocollo trasferisce la chiamata alla Capitaneria di porto di Venezia, altra breve intervista, prima di essere smistati alla Capitaneria di porto di Salò, breve intervista e la chiamata viene inoltrata alla centrale 115 di Trento, breve intervista per poi allertare il Corpo dei vigili del fuoco di Riva del Garda, che dovrà effettuare il soccorso. Tutto questo comporta un tempo medio tra chiamata di soccorso e attivazione dei soccorsi di 9 minuti, ai quali si deve aggiungere il tempo del nostro personale che deve raggiungere la caserma, il porto e uscire. Vediamo vanificati gli sforzi di anni di lavoro, per garantire il soccorso in modo celere e puntuale, l’utente che attende il soccorso a volte ci chiede come mai impieghiamo così tanto tempo ad arrivare. Tali procedure vanno ottimizzate, semplificate, l’utente che deve essere soccorso, non ha tempo da perdere.
Abbiamo altri argomenti che da mesi e alcuni da anni, esponiamo alla nostra federazione e agli organi provinciali preposti. Mi riferisco all’adeguamento dei contributi ordinari, in considerazione dei continui aumenti dei materiali e dell’energia. La particolarità del nostro Corpo, che con la gestione associata con Nago-Torbole ha un territorio molto vasto e deve garantire la sicurezza e un numero importante di interventi, è la particolare usura di dpi, attrezzature e automezzi. Ma i finanziamenti sono parametrizzatiti come tutti gli altri corpi, i Comuni ormai intervengono sul nostro bilancio con oltre il 90% sulla parte ordinaria, e del 80% per la parte straordinaria. Abbiamo nei mesi scorsi con la Federazione e il Servizio antincendi, proposto al Ministero degli Interni, Corpo nazionale dei vigili del fuoco, un protocollo per gli interventi fuori provincia, a oggi non abbiamo ricevuto ancora una definitiva risposta. Di tale protocollo dovrà essere informato il sindaco, che ne sostiene i costi, dei mezzi e delle attrezzature che intervengono, anche in questo caso la Provincia dovrebbe supportare l’amministrazione che sostiene dette spese. Concludo ringraziando tutti i miei vigili e amici, che grazie a loro e alle loro famiglie riusciamo a portare avanti questa importante missione».
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