Al MuSa l’incontro con i 5 finalisti del Premio Strega

SALO' - Lo "Strega tour" approda a Salò: domenica 11 alle 20.30 al MuSa l’incontro con i 5 finalisti 2023 del celebre premio letterario.

Quattro donne e un uomo: Rosella Postorino, Ada D’Adamo, Maria Grazia Calandrone, Andrea Canobbio, Romana Petri questi, in ordine di voti, i cinque finalisti del premio Strega 2023 che domenica 11 giugno a partire dalle 20.30 farà tappa a Salò nella splendida cornice del chiostro del MuSa, museo della città gardesana.

A dialogare con i cinque autori Giovanni Sciola già direttore di Istituti Italiani di Cultura all’estero e responsabile del progetto di residenza Essays riservato a traduttori stranieri che si svolgerà presso la Fondazione Ugo da Como di Lonato nel mese di luglio.

L’evento, fortemente voluto dal Sindaco Cipani e da tutta l’Amministrazione Comunale nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, è realizzato in collaborazione con il MuSa e la Biblioteca di Salò, la Fondazione Bellonci, la Fondazione Ugo Da Como e gode del sostegno della Fondazione Cariplo.

Un appuntamento di prestigio, quello del più importante premio letterario italiano, rivolto alla cittadinanza e ai numerosi turisti che nelle ultime settimane hanno riempito le vie del centro e l’elegante lungolago.

Il MuSa, museo civico di Salò.

I cinque libri in gara

I cinque finalisti sono stati annunciati ieri, mercoledì 7. Sono:

  1. Rosella PostorinoMi limitavo ad amare te (Feltrinelli), con 217 voti
  2. Ada D’AdamoCome d’aria (Elliot), con 199 voti
  3. Maria Grazia CalandroneDove non mi hai portata (Einaudi), con 183 voti
  4. Andrea CanobbioLa traversata notturna (La nave di Teseo), con 175 voti
  5. Romana PetriRubare la notte (Mondadori), con 167 voti

 

Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) di Rosella Postorino, già vincitrice del Campiello 2018: è un romanzo epico e intimo, struggente e quasi liberatorio, ispirato a una storia vera. Anni Novanta, da un orfanatrofio di Sarajevo all’autobus che li strapperà dalla guerra per portarli in Italia, l’avventura di tre ragazzi cui il destino ha tolto tutto, ma che finiranno per salvarsi l’un l’altro la vita.

Il libro Come d’aria (Elliot) di Ada d’Adamo, già vincitore nel 2023 del Premio Strega Giovani, del Premio Mondello e del Premio Flaiano speciale alla Memoria è il racconto di straordinaria forza e verità di due donne: Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa l’occasione per rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia.

Maria Grazia Calandrone è finalista con Dove non mi hai portata (Einaudi). 1965, un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto e amato.  Un libro profondamente emozionante e lucidissimo che attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d’Italia e le vite interrotte delle donne.

La traversata notturna (La nave di Teseo) di Andrea Canobbio è la storia di un uomo che spinto dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo decide di compiere un viaggio nella sua città, Torino, muovendosi sulle misteriose tracce della vita del padre. Un potente romanzo famigliare dei nostri giorni che tocca con originalità e intensità il sentimento delle radici che ognuno di noi a suo modo coltiva.

In Rubare la notte (Mondadori), Romana Petri reinventa il genere della biografia letteraria tra ricostruzione esatta e immaginazione per raccontare la vita di Antoine de Saint-Exupéry, l’autore de Il Piccolo Principe uno dei libri più letti al mondo. Dall’infanzia che gli resta incollata all’anima per tutta la vita alla tragica morte nei cieli in fiamme del 1944 passando attraverso i voli, le traversate, la guerra e gli amori. Ne esce un ritratto in 3D dal quale si rivela che Tonio, così viene chiamato nel libro, che tutti conosciamo come animo delicato, capace nei libri di ragionare di fiori e spine, nella vita è stato anche un uomo spregevole, viziato, capriccioso e dispotico.

Il Premio Strega

I libri in gara si pongono dunque nella grande tradizione del Premio Strega che da oltre settant’anni racconta le storie e i gusti degli italiani, testimone delle vicende del nostro Paese di cui documenta la lingua, i cambiamenti, le tradizioni. In questi decenni le scelte compiute dallo Strega hanno incoraggiato i lettori di tutta Italia a leggere dentro sé stessi e il loro presente attraverso lo specchio della narrativa.

Estremamente eloquente in tal senso l’albo d’oro dei libri premiati che per la serata salodiana saranno a disposizione del pubblico in una esposizione appositamente allestita sull’Apecar della Biblioteca all’ingresso del Museo. Nel 1947 il primo classificato fu Tempo di uccidere di Ennio Flaiano, negli anni Cinquanta sono i grandi della letteratura del Novecento ad essere premiati: Cesare Pavese con La bella estate e poi Alberto Moravia, Mario Soldati, Elsa Morante, Giorgio Bassani, Dino Buzzati, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nel 1963 la vittoria è data a Lessico Familiare di Natalia Ginzburg mentre gli anni Settanta si chiudono con l’affermazione di Primo Levi con La chiave a stella.

Il nome della rosa di Umberto Eco (1981) apre gli anni Ottanta che vedranno fra i vincitori Goffredo Parise, Carlo Sgorlon, Stanislao Nievo, Gesualdo Bufalino. La chimera di Sebastiano Vassalli inaugura gli anni Novanta che proseguiranno con i successi di Domenico Rea, Alessandro Barbero, Claudio Magris, Dacia Maraini. Fra i vincitori del nuovo millennio ricordiamo Margaret Mazzantini con Non ti muovere da cui fu tratto il film con Penélope Cruz e Sergio Castellitto, quindi Maurizio Maggiani, Sandro Veronesi (vincitore nel 2006 e nel 2020), Paolo Giordano con La solitudine dei numeri primi, Antonio Pennacchi con Canale Mussolini, Antonio Scurati M. Il figlio del secolo, per arrivare all’affermazione dello scorso anno di Spatriati di Mario Desiati.

La serata al MuSa (via Brunati 9) è ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti. In caso di maltempo l’evento verrà spostato presso la Sala dei Provveditori del Palazzo Municipale (Lungolago Zanardelli, 52).

 

 

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