Centomiglia, festa della vela e del lago

BOGLIACO – Ci siamo. Sabato 6 settembre va in scena lo spettacolo della mitica Centomiglia, la più celebre al mondo tra le regate che si disputano su acque interne. Sarà l’edizione numero 64. Attese oltre 200 imbarcazioni.

Cominciamo con una nota tecnica. Il Comitato organizzatore ha diramato questo comunicato:«Alla luce dell’esperienza maturata dopo lo svolgimento del Trofeo Gorla, si è deciso di ammettere alla 64ª Centomiglia le seguenti imbarcazioni inserendole nella classe Open: Clan Grok, Stravaganza, Raffica e Grifo».

Queste barche (anche se la partecipazione di Raffica resta in dubbio), le più veloci, partiranno sabato alle 9.30. Un’ora prima, invece, alle 8.30, il via per le altre classi: ORC, monotipi, Cruiser.

Sarà, come sempre, una grande festa della vela. In piazzetta a Bogliaco funzionerà un servizio ristoro curato dalla Pro Loco. Ci saranno i commenti via radio dal campo di regata, le dirette sulle tv locali, gli aggiornamenti sulla pagina Facebook del Circolo vela Gargnano, il club organizzatore. Se volete assistere allo spettacolo della partenza, raggiungete Bogliaco di buon’ora. Mentre albeggia, al largo del porticciolo, danzano già centinaia di vele, pronte ad infilarsi nel corridoio giusto di vento.

La Centomiglia è un rito irrinunciabile per il Garda. La «favola bella della vela italiana» era chiamata da un grande della vela come Beppe Croce, che vinse nel 1964 un’edizione mitica.

Le prime Centomiglia, negli anni Cinquanta, furono animate da veri pionieri della vela: le boe erano illuminate da lucerne a petrolio, gli scafi e gli alberi erano in legno, le vele in cotone, le attrezzature in bronzo marino.

Tutti i grandi skipper si sono cimentati con questo leggendario giro del lago, una maratona estenuante per timonieri e tattici. Il più grande è stato il danese Paul Elvström, quatto ori olimpici e 20 titoli mondiali. Una leggenda. Poi Giorgio Falk, Mauro Pelaschier, Cino Ricci.

La formula è libera nella partecipazione. Con la Coppa America, la Centomiglia è l’unica regata per la quale vengono appositamente costruite barche speciali, le Libera appunto (oggi classe Open): scafi leggerissimi con vele enormi, dove la zavorra è garantita da una squadra di dieci uomini al trapezio, proiettati fuoribordo su autentiche ali.

Sono mostri tecnologici: vele in fibra di carbonio sempre più grandi, carene sempre più leggere e veloci. Le hanno costruite i top designer internazionali, come il neozelandese Bruce Farr, ideatore delle più veloci imbarcazioni marine, a cominciare da quelle dell’America’s Cup. Con la Cento il Garda diventa un laboratorio di sperimentazione nautica. Gli alberi in carbonio fanno la comparsa qui 10 anni prima di arrivare sui grandi oceani.

Queste barche veloci e performanti che hanno reso celebre nel mondo la regata gardesana, sono le star della Centomiglia, ma a fare da sfondo c’è una flotta di barche più piccole e di entusiasti protagonisti di arrivi a notte fonda, gli interpreti più genuini della passione velica gardesana, moderna espressione di una tradizione secolare, che affonda le radici negli antichi commerci via lago.

Sfruttare i venti ed essere veloci significava guadagnare tempo e denaro più degli altri. Un tempo regatare era una questione di quotidiana sopravvivenza, oggi è uno sport che trova nel Garda uno dei più prestigiosi campi di regata europei.

 

 

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GardaPost