Recupero senza autorizzazione, in 8 nei guai

DESENZANO- Fermati dai Carabinieri otto appassionati di recuperi archeologici mentre stavano recuperando il motore di un idrovolante della Regia aereonautica inabissatosi nel Garda nel 1929.

Due le ragioni dell’intervento degli uomini dell’Arma. La prima: lo specchio d’acqua prospiciente Desenzano è sottoposto a vincolo archeologico e, quindi, ogni intervento di recupero deve essere autorizzato dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia. La seconda: il motore apparteneva ad un aereo militare ed è dunque di proprietà dello Stato.

La singolare vicenda ha avuto luogo sabato 20 settembre, quando 8 sub di Desenzano avevano avviato le operazioni di recupero del motore.

Si tratta del blocco motore e dell’elica che appartenevano ad un aereo Fiat C29, costruito in due soli esemplari. Riporta il Giornale di Brescia: «Affidato al Reparto Alta velocità dell’Aeronautica con sede all’idroscalo di Desenzano, era stato pilotato solo da Francesco Agello che nel 1934 conquisterà il record mondiale di velocità. Ebbene, in fase di atterraggio Agello nel 1929 ebbe due incidenti lesionando entrambi i veicoli. Se la cavò una prima volta il 16 luglio. Nel secondo impatto in agosto motore e elica si staccarono e finirono in fondo al lago. Nel 1971 nel recuperare una rete di pescatori, il motore fu avvistato su un fondale di 50 metri a metà strada fra Desenzano e Sirmione».

Ebbene, in tempi recenti gli appassionati desenzanesi  avevano individuato il punto esatto dove giaceva il reperto. E sabato hanno tentato di recuperarlo. Operazione non consentita senza le dovute autorizzazioni. Sono così intervenuti i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, comandati dal capitano Francesco Provenza, che, con la collaborazione della Guardia Costiera di stanza a Salò, ha bloccato il recupero. Il motore e l’elica, alla fine recuperati con l’aiuto del nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, sono ora posti sotto sequestro.

Gli otto desenzanesi sono stati identificati ma non denunciati. La loro posizione sarà valutata nei prossimi giorni.

Uomini della Guardia Costiera, dei Carabinieri e dei Volontari del Garda con il motore posto sotto sequestro.
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GardaPost