Il russo entra in classe

SALO’ – La scuola si attrezza per far fronte al boom del turismo russo. Succede all’istituto tecnico Battisti di Salò, dove dal prossimo anno gli studenti studieranno, come terza lingua, il russo.

Sono coinvolti nell’iniziativa gli indirizzi Turismo e Relazioni internazionali per il marketing, i cui iscritti studieranno, come terza lingua dopo l’inglese e il tedesco, il russo, che soppianterà lo spagnolo.È il segno di una scuola che si adegua ai tempi e ai mutamenti dei mercati e del mondo del lavoro.

La decisione dell’istituto, resa nota dal dirigente scolastico Gian Luca Chiodini, è stata avallata dagli stessi genitori che hanno partecipato ad un sondaggio on-line per la scelta della terza lingua straniera che si è chiuso il 10 gennaio. «L’istituto Battisti, nell’ottica di una continua implementazione dei livelli di preparazione dei propri studenti e di attenzione alle dinamiche economiche della nostra società – aveva comunicato Chiodini -, ritiene opportuno proporre la possibilità dello studio, come terza lingua straniera, ove prevista, di nuovi linguaggi più rispondenti alle realtà produttive e di mercato dei nostri tempi. Pertanto si propone alle famiglie di esprimersi sulle seguenti alternative: lingua spagnola, come nei precedenti anni scolastici; lingua cinese; lingua russa».

La scelta è caduta su quest’ultima opzione. «Scelta condivisibile – commenta il direttore del consorzio turistico Garda Lombardia, Marco Girardi -. Quello russo è un mercato emergente, che negli ultimi anni si è sviluppato e consolidato, non solo sul Garda ma anche nelle stazioni sciistiche bresciane e trentine. Si tratta, peraltro, di clienti con una capacità di spesa molto elevata».

Più che una novità, il turismo russo sul Garda è una riscoperta, un gradito ritorno a distanza di un secolo. Nella florida stagione mitteleuropea conclusasi con la Grande Guerra, pochi anni prima della rivoluzione russa del 1917, la riviera bresciana del Garda, Gardone in particolare, era frequentata da una qualificata clientela russa. Allora arrivavano i rappresentanti della nobiltà zarista, oggi i «nuovi russi», magnati del petrolio e della finanza.

Ecco qualche dato per capire la portata del fenomeno. Nel 2013 (i dati complessivi 2014 non sono ancora stati elaborati dalla Provincia) sul Garda bresciano, da Sirmione a Limone, i russi hanno fatto registrare 28.987 arrivi per 109.803 presenze. Sono solo l’1,28 e l’1,23 per cento del totale, ben lontani, ad esempio, dagli arrivi (346.269) e dalla presenze (1.679.095) dei fedelissimi tedeschi. Ma sono i turisti che segnano la crescita maggiore: +30,92 per cento degli arrivi e +29,73 per cento delle presenze rispetto all’anno prima, il 2012, quando i russi fecero registrare 22.141 arrivi e 84.641 presenze. Se risaliamo ancora più indietro nel tempo si intuisce la crescita esponenziale che sta registrando il turismo russo. Nel 2006, per esempio, si registrarono solo 4.614 arrivi (lo 0,42 per cento del totale) e 18.503 presenze (0,34 per cento). Così a Salò il russo diventerà per molti studenti un investimento sul proprio futuro professionale.

L’istituto tecnico Battisti di Salò.
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GardaPost