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Il castello torna di proprietà comunale

DESENZANO – Si conclude un iter iniziato nel 2012 che restituisce il maniero ai desenzanesi. Ora al via l’attuazione del programma di valorizzazione dell’immobile.

Il Consiglio comunale di Desenzano nella seduta del 15 settembre scorso ha autorizzato l’acquisizione al patrimonio comunale indisponibile delle mura e del mastio del castello e contemporaneamente ha approvato l’accordo di valorizzazione denominato “Mura e torre campanaria del castello di Desenzano del Garda”. Tale accordo sarà predisposto dall’Ufficio tecnico comunale, che nelle prossime settimane verrà sottoscritto dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Segretariato regionale per la Lombardia), dall’Agenzia del Demanio (Direzione Regione Lombardia) e dal Comune di Desenzano.

Al termine di un lungo iter, iniziato il 29 ottobre 2012 con la richiesta di avvio del percorso di costruzione dell’accordo di valorizzazione ai sensi della legge sul federalismo demaniale, proseguito il 13 ottobre 2015 con la presentazione del programma di valorizzazione dell’immobile, il Comune desenzanese acquisirà a titolo non oneroso anche la proprietà delle mura e del mastio a fronte di un investimento di 300mila euro.

Importo finalizzato a restaurare e consolidare tra il 2017 e il 2018 le mura a sud e a est del castello, i due torresini che si affacciano su via Montegrappa, e a demolire alcune superfetazioni che insistono a ridosso della cinta muraria meridionale, che sono dei manufatti edilizi di età recente e che non hanno nulla a che vedere con l’antico maniero. Le parti acquisite avranno un uso esclusivamente storico-culturale.

«Vorrei esprimere la mia soddisfazione personale – ha commentato il sindaco Rosa Leso – ma anche di tutta l’amministrazione comunale, per essere giunti a un passo dal conseguimento di questo importante obiettivo, che, ne sono convinta, sarà apprezzato da tutta la comunità desenzanese».

Nel giro di poco tempo, il Comune tornerà proprietario di tutto l’antico maniero (ad eccezione dell’abitazione privata oggi di proprietà della famiglia Bossi presente sul lato est, dove anticamente era situata la chiesetta di S.Ambrogio), portando a termine un processo che fu iniziato nel lontano 1954 dall’allora sindaco Luigi Laini e che a distanza di quindici anni, cioè il 30 giugno 1969, condusse alla sottoscrizione della Convenzione stipulata tra il Demanio e il Comune rappresentato dall’allora sindaco Zago, in base alla quale l’ente locale acquisì la Caserma Beretta, gli ex alloggi ufficiali e il cortile interno sborsando la cifra di 37.500.000 lire, col vincolo di destinare l’ex immobile militare a sede di scuole, uffici e servizi pubblici per la durata di almeno 20 anni e di eseguire gli eventuali lavori di restauro sotto il controllo della Sovrintendenza.

«Vorrei anche ricordare – conclude Rodolfo Bertoni, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio, promotore di questo intervento – che negli ultimi dieci anni, quindi a partire dal 2006, sono stati effettuati lavori di restauro, recupero e riuso delle mura nord e nord-ovest, del mastio, dei due torresini, quello del Pontesello e quello della Buffalora (l’attuale specola), degli ex alloggi ufficiali e di una parte del cortile interno, iniziati dall’amministrazione Pienazza, di cui ero assessore ai Lavori pubblici, e conclusi dall’attuale amministrazione Leso, di cui sono assessore ai Lavori pubblici e al Patrimonio. Quindi le amministrazioni recenti non sono rimaste con le mani in mano, ma hanno già investito tre milioni di euro».

L’ultimo intervento che resta da fare è quello del restauro, recupero e riuso dell’ex Caserma Beretta, riguardo alla quale l’amministrazione Leso ha presentato pubblicamente uno studio di fattibilità per una futura destinazione a teatro-auditorium da circa 600 posti e a spazi espositivi. L’ostacolo maggiore alla sua realizzazione è costituito dalla difficoltà di reperire le risorse per concretare il progetto e far sì che questo immobile possa diventare la “cittadella della cultura” desenzanese e al tempo stesso costituire il motore di rilancio, turistico ed economico, del centro storico di Desenzano.

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GardaPost