Territorio

La posizione di Sel sul progetto di depurazione del lago

LAGO DI GARDA – Sel: «Nuovo collettore opera primaria, ma troppi punti critici: Visano, la mancata separazione acque bianche/nere, mancanza di dibattito politico, tempi biblici di realizzazione dell’opera.

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato che illustra la posizione del gruppo di lavoro interprovinciale di Sinistra Ecologia Libertà – Sinistra Italiana relativamente al progetto del nuovo collettore del Garda.

«Le Federazioni di Sinistra Ecologia Libertà – Sinistra Italiana di Trento, Brescia, Mantova e Verona, con il supporto dell’On. Franco Bordo, hanno dato vita sabato 15 ottobre ad un tavolo di lavoro interprovinciale permanente sul nuovo collettore e depuratore del Garda.
In questo primo incontro sono state registrate alcune considerazioni sulla proposta di progetto di cui siamo a conoscenza. Non volendo entrare, in questa prima fase, nel dettaglio tecnico risultano evidenti alcuni punti di forza del progetto. Ad esempio l’eliminazione delle condotte sublacuali, che attualmente uniscono la sponda bresciana e quella veronese, e la parziale divisione in due tronconi (bresciano e veronese) dell’attuale collettore. L’eliminazione delle condotte permette di rimuovere uno dei punti deboli dell’attuale depuratore, che più preoccupano, mentre la divisione in due tronconi del nuovo collettore permetterà di alleggerire la pressione di lavoro (anche futura), con conseguente possibile danno ambientale, dell’attuale depuratore in zona Peschiera (foto sopra).

Il depuratore di Peschiera.

Sono state sollevate anche alcune forti perplessità in merito all’individuazione dell’area di Visano (BS) per il nuovo depuratore de troncone bresciano.

Pur capendo le motivazioni che hanno portato alla scelta di quell’area sono troppe le criticità logistiche e politiche legate a quell’area fino ad arrivare a non permettere di accettarla come una soluzione percorribile.
Viene considerata più condivisibile l’individuazione di un’area nella zona gardesana. Un’area la cui destinazione deve essere condivisa sin da subito con le amministrazioni e con la cittadinanza locale.
Rimane inteso che il problema della gestione degli scarichi fognari della bassa bresciana riconducibile ai comuni dell’area nelle vicinanze di Visano, deve essere affrontato e risolto nei tempi più brevi possibili. Vanno sanati eventuali pendenze sull’area dell’attuale depuratore e si deve quindi procedere immediatamente alla sua riqualificazione e alla collettizzazione di tutti quei comuni che necessitano di essere regolarizzati relativamente agli scarichi fognari.

Altro punto è legato alla scarsa o mancata suddivisione delle acque bianche dalle acque nere. Se questa azione fosse stata portata avanti dai comuni negli ultimi 20-30 anni, probabilmente oggi non avremmo un collettore ed un depuratore vicini al collasso. E’ quindi necessaria una immediata azione, da parte delle Istituzioni preposte, al fine di spingere e supportare economicamente i comuni ed i privati che ancora devono compiere quelle opere necessarie alla separazione delle acque. In mancanza di questa operazione ogni progetto di collettore e depuratore partirebbe monco.

Risulta evidente che un altro degli elementi che ha velocizzato l’invecchiamento dell’attuale collettore è l’eccessiva cementificazione delle sponde gardesane incrementando non solo il numero di abitanti residenti ma in modo vertiginoso anche quello legato alla mera speculazione edilizia. Riteniamo quindi fondamentale che per l’area Garda le Regioni Veneto e Lombardi decretino una immediata moratoria per qualsiasi nuova costruzione non legata ad abitazione di tipo popolare e contemporaneamente attivino politiche incentivanti per l’accesso alla casa in affitto.

Ci preoccupa anche l’obsolescenza del nuovo collettore. I tempi previsti per la sua realizzazione sono importanti e potrebbero variare da 15 a 20 anni. In un lasso di tempo così ampio, al momento della consegna, l’impianto finito potrebbe essere già superato sia come dimensionamento, ma soprattutto sul piano tecnologico. Per questo motivo auspichiamo un immediato coinvolgimento in fase di studio preliminare di enti nazionali e internazionali come, ad esempio, le Università.

Questa situazione, in cui appaiono evidenti le incertezze per una soluzione efficiente ed efficace, si ripercuote ancor più negativamente sul territorio dell’alto mantovano, a ridosso della Riserva naturale di Castellaro Lagusello, nel Parco del Mincio, confinante con l’area gardesana in cui oggi insiste il depuratore di Peschiera, e via via lungo tutta l’asta del Mincio. Per il mantovano non si tratta solo di una questione legata alla qualità delle acque ma anche alla quantità delle stesse. Diversi studi condotti dalla Provincia di Mantova, in collaborazione con ricercatori universitari, evidenziano la mancanza totale del deflusso minimo vitale dal Garda al Mincio, compromettendo l’attività agricola che nell’alto mantovano trova le eccellenze nei vitigni e nei frutteti, e più a sud nell’attività agricola tipica della pianura padana. Risulta palese che il poco flusso e la scarsa qualità delle acque determina non solo una situazione ambientale critica e non accettabile, ma influisce anche sull’aspetto sociale ed economico del territorio mantovano.
Rimane poi l’aspetto politico. Sinistra Ecologia Libertà – Sinistra Italiana rilevano la totale assenza dal dibattito e dall’impegno operativo, delle Regioni Veneto e Lombardia, quasi questo problema non le riguardasse. Abbiamo appena descritto almeno due elementi su cui è necessario un urgente intervento dei governatori Zaia e Maroni, militanti di una forza politica – la Lega Nord – che ha fatto dell’interesse localistico il proprio cavallo di battaglia, ma che risultano assenti su un problema così “locale”.

La planimetria dell’attuale sistema di depurazione.

Ci stupisce poi che l’On. Gelmini, Presidente della Comunità del Garda, sia volata a Roma per cercare i fondi necessari all’opera senza dare prima evidenza pubblica del suo tentativo di coinvolgimento economico e politico, se c’è stato, delle regioni interessate. Ci è sembrato quasi un tentativo di scaricare la patata bollente al Governo. Governo che ha risposto promettendo in una conferenza stampa che saranno stanziati 100 milioni di euro. Speriamo non sia l’ennesima promessa elettorale in vista del Referendum del 4 dicembre.

Riteniamo il nuovo collettore un’opera primaria a cui si deve dare massima urgenza e priorità. Il Garda non può permettersi di attendere altro tempo. Prima di qualsiasi investimento è necessario che questo intervento parta e venga realizzato nel più breve tempo possibile.
E’ importante che le istituzioni preposte inizino sin da subito ad organizzare e operare al fine sia possibile l’attuazione di un grande piano di investimenti ed interventi che permetta di separare le acque bianche da quelle nere così come siano effettuati tutti i lavori necessari perché siano definitivamente chiusi tutti gli scarichi a lago purtroppo ancora presenti in alcuni comuni rivieraschi.

Sinistra Ecologia Libertà – Sinistra Italiana sta già mettendo in campo una serie di iniziative locali e nazionali che vedranno il coinvolgimento dei Parlamentari del gruppo Sinistra Italiana, delle popolazioni interessate dall’opera e delle loro amministrazioni nonché delle organizzazioni portatrici di interesse. L’obiettivo è quello di condividere alcune scelte, posizioni e se necessario avviare una seria opposizione agli aspetti che meno convincono dell’opera.

Queste iniziative – conclude il comunicato di Sel – saranno presentate nelle prossime settimane, ma già sabato 22 ottobre il gruppo di lavoro interprovinciale era resente all’assemblea regionale di Sinistra Italiana a Bergamo, dove si è anche di questo importante tema».

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GardaPost