Territorio

Due sparvieri impallinati, uno è morto

BRESCIA – Sparvieri impallinati sono stati recuperati a Pozzolengo e Treviso Bresciano. Uno non è sopravvissuto alle ferite. Gesto di bracconaggio squallido.

La vicenda è resa nota dalla Polizia provinciale di Brescia. Due gli sparvieri finiti nel mirino di bracconieri senza scrupoli. Uno a Pozzolengo, nel basso Garda, l’altro a Treviso Bresciano, in Valle Sabbia.

I rapaci riportavano ferite da arma da fuoco e pallini conficcati nella carne. Inutile dire che si tratta di una specie protetta e che pertanto il loro abbattimento è perseguibile penalmente

Secondo la Lipu (Lega italiana protezione uccelli; www.lipu.it) il bracconaggio in Italia è ancora una realtà preoccupante. I dati nazionali parlano di una strage di fringuelli (tra i due e i tre milioni), pispole (500/900mila esemplari), pettirossi (300/600mila), frosoni (200mila/1 milione) e storni (100/500mila).

Le specie minacciate di estinzione più colpite dalla caccia illegale nel nostro Paese sono l’anatra marmorizzata, da 1 a 5 esemplari colpiti (pari al 50% della popolazione nidificante), il nibbio reale, da 50 a 150 esemplari coinvolti (pari al 30% della popolazione nidificante) e il capovaccaio, tra 1 e 5 esemplari colpiti (20% popolazione nidificante).

“Gli uccelli selvatici, un immenso patrimonio di tutti e che non conosce confini nazionali o internazionali – spiega Claudio Celada, direttore Dipartimento di Conservazione natura della Lipu-BirdLife Italia – si meritano delle rotte migratorie, dette flyways, più sicure. Chiediamo dunque che l’Europa e l’Italia, quest’ultima in particolare con un Piano antibracconaggio nazionale e un inasprimento delle norme, incrementino gli sforzi per la conservazione e la condanna delle illegalità, prima che sia troppo tardi”.

L’esemplare curato e sopravvissuto.
L’esemplare di sparviere deceduto.
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GardaPost