Territorio

96 migranti destinati all’Alto Garda bresciano

ALTO GARDA – L’Alto Garda bresciano si organizza per l’accoglienza. La Prefettura chiede al territorio tra Salò e Limone di ospitare 96 richiedenti protezione internazionale.

Il Prefetto di Brescia, Valerio Valenti, ha sottoposto al presidente della Comunità Montana Alto Garda Bresciano e ai sindaci dei nove Comuni che ne fanno parte (Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Magasa, Valvestino e Limone sul Garda) il piano per la gestione dei richiedenti protezione internazionale assegnati alla provincia di Brescia.

«L’ipotesi di ripartizione per l’Alto Garda bresciano – comunica il Prefetto – prevede una quota complessiva di 96 posti, che potrebbe essere gestita in autonomia attraverso una diversa distribuzione tra i Comuni in relazione alle diverse disponibilità e alle peculiarità dei territori».

Si parla di 29 profughi da destinare a Salò, 22 a Toscolano e 51 da distribuire negli altri sette comuni della Comunità Montana.

L’invito che il Prefetto rivolge agli enti locali altogardesani è quello di aderire allo Sprar, il Servizio di protezione per richiedenti asilo rifugiati, «che è lo strumento – spiega Valenti – per assicurare una gestione ordinaria, diffusa, equa e programmata dell’accoglienza».

Il modello, che il Prefetto intende estendere su tutto il territorio, è quello dell’accordo già sottoscritto con la Comunità Montana di Valle Camonica.

I Comuni dovranno decidere entro il 10 marzo se aderire o meno allo Sprar. Ma è di fatto una scelta obbligata: il Prefetto fa sapere che se i Comuni decidessero di non aderire allo Sprar «quest’Ufficio provvederà ad allocare autonomamente il numero di posti necessario».

La Prefettura fa inoltre presente che sarà applicata una «clausola di salvaguardia» per i Comuni aderenti allo Sprar, che li rende esenti da ulteriori forme di accoglienza (ma c’è chi sostiene: «Aperta la porta, non sappiamo quanti ne invieranno in futuro»). Lo Sprar garantisce inoltre ai Comuni meccanismi premianti e la possibilità di attivare programmi di lavoro/volontariato per i migranti.

In Alto Garda, dove attualmente non vi sono posti Sprar mentre i posti di accoglienza straordinaria risultano 50 (46 a Toscolano, 4 a Tignale), si susseguono gli incontri politici per decidere il da farsi.

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GardaPost