Com’era Salò nel Cinquecento?

Com’era Salò nel Cinquecento, il secolo in cui Riviera visse la sua stagione più florida, dal punto di vista economico, demografico e culturale?

Per saperne di più c’è il secondo incontro degli «Itinerari Storici Gardesani», convegni organizzati dal gruppo archivistico salodiano dell’Asar su temi legati alla storia del territorio della Magnifica Patria.

Quest’anno il ciclo è dedicato appunto al Cinquecento, il secolo in cui è decollata a livello internazionale la manifattura del refe e la città di Salò si è sviluppata demograficamente ed estesa urbanisticamente, con la costruzione del lazzaretto, e si è fatto il massimo sforzo per l’ornamento artistico del duomo. È anche il secolo in cui hanno preso slancio le confraternite e gli istituti religiosi dediti alle opere di carità destinate a soccorrere poveri e indigenti e, infine, è anche il secolo in cui è nata l’istituzione culturale più prestigiosa, l’Accademia degli Unanimi, sopravvissuta fino ai nostri giorni con il nome di Ateneo di Salò.

Il professor Giuseppe Piotti parlerà dello sviluppo demografico ed urbanistico della città di Salò, soffermandosi in particolare sulla costruzione delle diverse porte di cui la città era dotata e la cui costruzione contrassegna l’espansione dei nuovi quartieri: anche in questo caso emergeranno notizie inedite, ricavate da recenti studi del gruppo archivistico sui documenti salodiani.

D’altra parte, il professor Enrico Valseriati, bresciano docente all’università di Padova, richiamerà il complesso rapporto che legava Salò e la Magnifica Patria da un lato a Venezia e dall’altro a Brescia, un capitolo importante per comprendere la storia del nostro territorio.

Salò in un’antica mappa della Riviera.

 

Il ciclo si chiuderà giovedì 19 aprile, quando due studiose del gruppo archivistico dell’ASAR parleranno della vita sociale e spirituale di Salò nel secolo XVI: la professoressa Liliana Aimo presenterà un quadro della vivacissima vita religiosa della nostra città nel Cinquecento, mentre la professoressa Claudia Dalboni si soffermerà sulla Compagnia di Carità, la confraternita dedita al soccorso dei poveri di cui esiste nel nostro archivio la più antica documentazione (prima metà del secolo XVI). Questa relazione permetterà di costruire un quadro realistico della società locale del tempo dal lato dei ceti popolari, sottolineando i bisogni emergenti e le misure, spesso sorprendentemente moderne, che la società salodiana ha ideato per rispondere ad essi.

 

[themoneytizer id=”16862-1″]

 

Share
Published by
GardaPost