Sailing Champions League, la Canottieri Garda in finale

La Sailing Champions League è la massima competizione europea per club, organizzata su base nazionale, che in Italia è gestita dalla LIV. Al grande evento in Costa Smeralda – presenti team di ben 13 Nazioni, con il Circolo della Vela Bari a conquistare il successo finale – l’equipaggio della Società Canottieri Garda Salò, formato da Pietro Corbucci (skipper), Diego Franchini, Mauro Spagnoli e Filippo Amonti.

E’ stata una vera battaglia, con 18 prove senza scarto, contro team più esperti in un format serratissimo quale la Sailing Champions League, dove l’aspetto fisico gioca un ruolo importante quanto quello tecnico e tattico. Livello altissimo con ben 16 olimpionici sparsi sulle barche in gara.

L’equipaggio della Canottieri: Pietro Corbucci (skipper), Diego Franchini, Mauro Spagnoli e Filippo Amonti.

 

L’ultima giornata è stata decisiva per le sorti del team gardesano, dal momento che la classifica vedeva una decina di pretendenti molto vicini tra loro. Con una buona serie (1-5-2-2), il biglietto per la finale di St. Moritz era conquistato.  Curiosità: per la prima volta, i velisti del club hanno indossato la divisa ufficiale, sponsorizzata da sei tra le aziende aderenti al club degli sponsor: Amica Chips, Argoclima, Benaco Energia, Italmesh, Trismoka, Unigel. Un risultato storico che il nostro equipaggio ha così commentato.

Ha detto Pietro Corbucci: “Sono molto orgoglioso per  aver contribuito a qualificare per la prima volta un circolo gardesano alla finale europea. Il nono posto non è quello sperato, rimane un po’ di amaro in bocca per alcune mie leggerezze al timone, pagate care con penalità che ci hanno fatto perdere punti preziosi. Anche qualche partenza non è stata delle migliori ma siamo riusciti a reagire con belle regate, senza mai demoralizzarsi”.

Mauro Spagnoli: “E’ stata una grande esperienza e ho dato il mio contributo per permettere alla Canottieri di crescere ancora di più”.

Filippo Amonti: “Obiettivo centrato. Molto importante è stato l’atteggiamento che abbiamo tenuto resettando subito la testa nei momenti di tensione e ripartendo  nelle regate successive con il pensiero lucido e pronto. E questo ci ha permesso di rimediare agli errori.  Sono contento, inoltre, del rapporto che si è creato tra di noi a bordo e a terra.

Diego Franchini: “Arrivare alla finale della Sailing Champions League non era certo un obiettivo scontato, tutt’altro: alla vigilia ero preoccupato per una sfida davvero difficile con la responsabilità di essere capitano del team, e non deludere le aspettative del circolo. Nessun dubbio sulle nostre potenzialità: ognuno sa cosa fare al meglio ma non è mai semplice. Ora è tempo di realizzare un previsto lavoro di squadra con Carlo Fracassoli, Chicco Fonda e Stefano Lagi per un grande risultato nella finale in Svizzera”.

Gli equipaggi in gara.

 

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GardaPost