Goletta dei Laghi, iniziata la 13esima campagna sul Garda

Sotto la lente di ingrandimento depurazione e gestione del territorio.

È partita venerdì 29 la Goletta dei Laghi di Legambiente, giunta alla sua 13esima edizione (leggi qui per vedere i risultati dello scorso anno), che continua la collaborazione con il CONOU – Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e di Novamont.

In particolare sul Garda la Goletta, provvista di laboratorio mobile, sarà presente fino a martedì 3
luglio per le analisi delle foci dei fiumi e dei torrenti della sponda veronese e bresciana. Il tema
della cattiva e mancata depurazione e di scarichi non controllati si conferma uno dei temi caldi sul
Benaco.

Proprio per questo da due anni Legambiente Verona ha intrapreso un percorso in collaborazione con AGS – Azienda Gardesana Servizi e ARPAV, per far sì che durante tutto l’arco dell’anno si possa continuare la preziosa attività di indagine alla ricerca delle principali fonti di contaminazione, spesso provenienti dall’entroterra.

Quest’anno si andranno, quindi, a monitorare i corsi d’acqua che confluiscono nel lago e che nelle campagne di monitoraggio degli scorsi anni hanno restituito dati scoraggianti. “La sinergia tra la Goletta dei Laghi e il progetto con AGS ci permette di tenere alta l’attenzione sul problema della cattiva depurazione nell’arco dell’intero anno” – dichiara la presidente di Legambiente Verona Chiara Martinelli.

Negli anni nei corsi d’acqua della sponda veronese che scaricano nel lago, infatti, sono state
riscontrate cariche batteriche ben oltre i limiti di legge. Ciò è dovuto principalmente ai mancati
allacci alla rete fognaria, agli scarichi abusivi e alla mancata separazione tra acque bianche e acque
nere.

“Da sottolineare come il problema – continua la Martinelli – si acuisca nel periodo estivo con
l’arrivo di 25 milioni di turisti su tutto il bacino gardesano, a fronte di una popolazione residente di
poco inferiore alle 190.000 unità”.

La Goletta dei laghi di Legambiente.

Da ieri mattina i tecnici della Goletta sono all’opera per monitorare le acque del Garda includendo la foce del Rio Dugale in località Ronchi a Castelnuovo del Garda, tra i punti più critici della sponda veronese e luogo particolarmente sensibile poiché vicino ad un’area spesso frequentata da bagnanti durante il periodo estivo e che dovrebbe essere interdetto alla balneazione.

Ma la campagna del Cigno Azzurro è anche l’occasione per evidenziare un ulteriore problema
diffuso su tutta la costa gardesana legato alla realizzazione di piste ciclabili in sfregio alle aree
protette, ai canneti e alle stesse rive del lago di Garda.

La nuova pista ciclabile Castelnuovo-Pacengo è un evidente esempio negativo della realizzazione di opere di per sé utili, ma localizzate ed eseguite in modo inadeguato in sfregio alla tutela del luogo in cui ricadono. La ciclopista, che costeggia il lungolago, è stata recentemente ampliata e pavimentata senza aver effettuato la dovuta valutazione sugli impatti puntuali e cumulativi che tale infrastruttura può causare, area già fortemente penalizzata dalla cementificazione e dalla continua riduzione del suo habitat
prioritario, meritevole di politiche di conservazione secondo i criteri della rete ecologica europea.

Come sempre sarà a disposizione dei cittadini il servizio di segnalazione di SOS Goletta attraverso il quale far pervenire le proprie segnalazioni relative a scarichi abusivi o non depurati. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Per inviare basta collegarsi al sito www.legambiente.it/golettaverdeoppure scrivere a sosgoletta@legambiente.it.

 

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GardaPost