Morte e Risurrezione in Bach

Il Coro Antiche Armonie di Bergamo in collaborazione con il Coro della sede di Darfo del Conservatorio di Brescia, insieme all’Ensemble barocco Luca Marenzio, in una compagine vocale e strumentale composta da una settantina di musicisti, guidati dalle mani esperte di Giovanni Duci, docente di Esercitazioni corali presso il Conservatorio bresciano, presenterà due capolavori della musica barocca, scritti da Johann Sebastian Bach.

Dapprima la Cantata Gottes Zeit ist das beste Zeit (Il tempo di Dio è il miglior tempo) BWV 106, denominata “Actus tragicus”, per soli, coro, due flauti dolci, due viole da gamba e basso continuo, offrirà al pubblico una meditazione sulla morte, che nel testo e nei suoni lascia trapelare un’interpretazione fiduciosa e rassicurante, dove la morte è solo il termine provvisorio dell’esistenza terrena, come un sonno, dopo il quale ci si risveglierà secondo le promesse di Cristo.

Il maestro Giovanni Duci.

 

In seguito la serata si arricchirà di esuberanza e vitalità grazie al ricco organico orchestrale dell’Oster-Oratorium (Oratorio di Pasqua) BWV 249, nel quale Bach mette in musica lo stupore e lo sbigottimento di quattro personaggi evangelici (Maria di Giacomo, Maria Maddalena, Pietro e Giovanni) al ritrovamento del sepolcro vuoto nella domenica di Pasqua.

I quattro personaggi sono interpretati rispettivamente dal soprano bresciano Michela Dellanoce, dal mezzosoprano olandese Oda Zoe Hochsheid, dal tenore cinese Zhou Quan e dal basso trentino Lorenzo Ziller.

Il trionfo regale del Risorto è proclamato dalla brillantezza di tre trombe barocche, affiancate da timpani, oboi, archi, organo, clavicembalo e da un nutrito organico vocale, costituito dall’unione del Coro Antiche Armonie di Bergamo con il Coro del Conservatorio bresciano, entrambi preparati e diretti dal maestro Duci.

Molte energie pubbliche e private si sono unite per promuovere il concerto, che aggiunge al significato religioso una valenza culturale e musicale degna del pubblico internazionale che frequenta il territorio.

L’ingresso è libero.

 

Il duomo di Salò.

 

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GardaPost