Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta che alcune mamme, prima firmatarie Roberta Caldera e Piera Casalini, hanno inviato a Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda.
“Onorevole Mariastella Gelmini,
con sconcerto e con molta apprensione assistiamo giorno dopo giorno, attraverso i quotidiani, i servizi televisivi e i post pubblicati in rete, al confronto o meglio, allo scontro in atto riguardante la localizzazione dell’impianto di depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda.
In particolare l’articolo apparso il 13-06-2019 sul quotidiano Bresciaoggi, a firma di Valentino Rodolfi ha gettato, a nostro avviso, fosche ombre sulla tenuta democratica delle nostre Istituzioni territoriali e sulla credibilità, imparzialità e lungimiranza di certa parte della nostra classe dirigente.
In quell’articolo si parla di “un vertice” avvenuto il giorno 12 giugno a Roma in cui “ai piani alti” di una “cabina di Regia” si è decretata come definitiva l’ipotesi di realizzare il depuratore a Gavardo con il fiume Chiese come idoneo a ricevere lo scarico del depuratore.
A questo vertice, secondo l’articolo, erano presenti:
Apprendiamo dalla stampa però che al Consigliere regionale lombardo Gianatonio Girelli non risulti presente nessuno della Regione Lombardia, circostanza che lo ha spinto a presentare un’interrogazione al Consiglio regionale lombardo poiché ritiene che sia stato “completamente bypassato il tavolo istituzionale dei consiglieri regionali”.
Appare evidente a noi tutti che in quella occasione nessuno sia stato portatore, o difensore, degli interessi della Valle Sabbia, del Fiume Chiese e di Gavardo e quindi, vorremmo chiederLe alcune cose che ci aiutino a comprendere meglio la situazione:
Per questi ed altri motivi, che vorremo esporLe direttamente, abbiamo deciso di scriverLe per tentare di stabilire un contatto che sia al tempo stesso chiarificatore e propositivo; noi speriamo di poterci confrontare con Lei, non per la carica che ricopre nel Parlamento italiano e nemmeno in qualità di Presidente della Comunità del Garda, Le chiediamo di confrontarci in quanto donna e madre come noi, perché in quest’ultima veste, libera dai condizionamenti della politica e delle funzioni istituzionali che Ella ricopre, riteniamo possa nascere un confronto schietto e leale. Lei ha detto che non dovevamo mandare i nostri figli a manifestare ma dovevamo mandarli a scuola, noi non li abbiamo “mandati”, loro erano con noi e noi eravamo con loro, perchè del nostro e loro futuro si tratta.
La invitiamo volentieri a visitare il nostro territorio, ad apprezzare le sue peculiarità, ma nel contempo Le mostreremmo anche le enormi problematiche che lo affliggono e lo rendono fragile al pari e forse più di quello gardesano.
Un esempio eclatante, che non Le sarà sfuggito, riguarda la grave epidemia di polmonite da legionella che nell’autunno scorso ha contagiato un migliaio di persone, di cui una decina decedute, nella pianura del bacino del Chiese. Ebbene esiste il reale pericolo che questa epidemia si ripresenti con l’avvento del caldo estivo, anche a causa della portata del fiume Chiese che non è costante e soggetto a lunghi periodi di secca (cfr. responso tecnici che controllano il fiume).
Saprà certamente che il fiume Chiese, a causa dello sfruttamento intensivo delle sue acque per produrre energia e per l’agricoltura, non risulterebbe idoneo a ricevere le acque di scarico di due maxi depuratori che Lei ritiene debbano essere costruiti a Gavardo e Montichiari, (cfr. assunto dai tecnici che controllano il fiume).
Come vede i problemi sono tanti, per questo La invitiamo ad ascoltare la voce e le preoccupazioni di chi vive lungo il corso del fiume Chiese, di chi teme per la salubrità e la vivibilità del proprio ambiente, di chi vede e vuole risolvere i problemi che lo affliggono, nella prospettiva di lasciare alle generazioni future un paese ed un territorio , se possibile, migliore di quanto lo sia ora.
Lei aveva dichiarato pubblicamente che sarebbero stati i Sindaci a scegliere la localizzazione del depuratore, almeno ascolti i Sindaci a cui vorrebbe chiedere solidarietà per il lago, crediamo lo meritino.
Si prenda il tempo necessario per analizzare con calma tutto il contesto: la fretta è sempre una cattiva consigliera.
Noi sappiamo con certezza, che:
In qualità di donna e madre siamo sicure che anche Lei desidera il meglio per la sua “grande famiglia bresciana”, pertanto Le chiediamo di riflettere ulteriormente sulla questione, valutando opzioni diverse da quella da Lei finora sostenuta. Noi siamo convinte che, così com’è ora presentata, quest’opera risulterà inutile, perché non risolverà i tanti problemi del lago già presenti OGGI e dannosa perché comprometterà irrimediabilmente il bacino del fiume Chiese.
Converrà insieme a noi che nell’attuale situazione economica, ben amministrare significa non sprecare denaro pubblico che altro non sono che le tasse pagate dai cittadini, e avere una visione di lungo termine che abbia come unico obiettivo la salvaguardia dei territori, degli ambienti e degli ecosistemi.
Rimaniamo in attesa di un Suo cortese riscontro, confidando che in una delle Sue prossima visite, avrà sicuramente la volontà di ascoltare e valutare anche le nostre ragioni.
Cordialmente
le referenti Roberta Caldera (robicald@outlook.it) Piera Casalini (piera.ambte@gmail.com)
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