Pediatra di base in Alto Garda, chiesta una deroga alla Regione

Ieri a Gargnano (ma anche a Tremosine) l’incontro indetto per fare il punto sulla questione del servizio di pediatria di base.

Da lunedì prossimo, 15 luglio, la questione interesserà circa 500 famiglie per il venir meno del servizio di pediatria di base nei Comuni di Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone, causa trasferimento di un medico (richiesta peraltro legittima anche in considerazione del fatto che la dottoressa in questione abita a Bergamo).

Le mamme dei bambini che abitano nei paesi altogardesani sarebbero così costrette a recarsi presso le altre tre pediatre dell’ambito che va da Salò a Limone, che hanno ambulatori a Salò e Toscolano. Gli utenti dell’alto Garda vedrebbero così allontanarsi il servizio e aumentare i disagi.

La soluzione prospettata, così come l’ha presentata il sindaco di Gargnano, Giovanni Albini, ai genitori (non molti per la verità) che ieri, mercoledì 10, hanno partecipato all’incontro indetto in sala Castellani per fare il punto della situazione, è una deroga alla norma che fissa il limite massimo di pediatri rispetto al numero di utenti, in virtù del riconoscimento di «zona svantaggiata».

Genitori in Sala Castellani per l’incontro sul servizio del pediatra di base.

 

Questa la strada che ATS e i Comuni dell’alto Garda hanno deciso di imboccare per risolvere la questione del servizio pediatrico. «Una deroga regionale – ha spiegato Albini – consentirebbe ad ATS di pubblicare un bando per assumere un nuovo pediatria per l’area altogardesana. La deroga dovrebbe essere concessa in virtù del riconoscimento dell’alto Garda come area “svantaggiata”, in quanto distante dai servizi sanitari primari».

Altre soluzioni non ce ne sono, dato che i tre pediatri in servizio nell’ambito che va da Salò a Limone sarebbero in grado, anche dopo il trasferimento della collega, di farsi carico degli utenti di quest’ultima.

«Il 19 luglio – spiega Albini – ci sarà un incontro tra il direttore generale di ATS, Claudio Sileo, che tra l’altro ringrazio per essersi subito attivato, i funzionari di Regione Lombardia e le rappresentanze sindacali dei medici. Siamo fiduciosi che si possa chiudere con un “si” alla deroga. È l’unica possibilità, visto che l’idea del “mini ambito” per l’Alto Garda non risolverebbe il problema. Restringendo l’ambito diminuirebbero gli utenti e tra due anni potremmo ritrovarci con il medesimo problema. Con la deroga regionale, invece, ATS potrà pubblicare un bando per un nuovo pediatra. Peraltro – conclude fiducioso Albini – già due pediatre residenti e Tremosine e Limone hanno manifestato l’intenzione di partecipare al bando».

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ALTO GARDA – Si susseguono in alto Garda gli incontri sulla situazione del servizio pediatria di base. Ieri il sindaco di Tignale Daniele Bonassi ha incontrato le mamme del paese. Oggi, mercoledì, tocca a Gargnano, dove il sindaco Giovanni Albini ha convocato un incontro pubblico alle 18 in sala Castellani. «Forse siamo vicini ad una soluzione», dice a bassa voce Albini. Ma prima di comunicarla vuole avere l’ufficialità, attesa per oggi, delle decisioni in proposito dell’ATS di Brescia. Tutto ha origine dalla legittima richiesta di trasferimento di una delle quattro pediatre di libera scelta dell’ambito altogardesano, quella che opera a Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone, alla quale fanno riferimento circa 500 bambini. Così, visto che le altre tre pediatre dell’ambito hanno la capacità di «assorbire» l’utenza della dottoressa che se ne andrà, per ATS il problema non si pone. Si pone, invece, per le mamme, dal momento che le altre pediatre sono sì disposte a farsi carico dei nuovi utenti nei loro ambulatori di Salò e Toscolano, ma non ad aprire studi periferici. Le mamme dell’alto Garda vedrebbero così allontanarsi il servizio.

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GardaPost