Poesia e sbuffi dell’anima a Puegnago

Oltre ad alcuni brani tratti dai suoi monologhi dell’Iliade e l’Odissea e di alcune sue composizioni, Casamassima ha spaziato dai classici ai contemporanei, tenendo come filo conduttore la bellezza.

«L’idea – spiega – m’è venuta dopo una cena in cui casualmente s’era spesa quella frase dostoevskijana tanto famosa quanto abusata relativamente alla bellezza che dovrebbe salvare il mondo. Mi pare che il mondo si sia imbruttito sempre di più da quando il principe Myskin pronunciò queste parole ardite, e che con lo scavallamento del millennio abbia registrato un ulteriore peggioramento, altro che bellezza. La bellezza resta quindi un rifugio di nicchia. Una caverna platonica in cui trovare riparo dalla prevalente bruttezza di una realtà che ci circonda e ci assedia sotto ogni profilo. Ho scelto quindi brani conosciuti e meno conosciuti con un percorso quasi doloroso perché segnato dalla eliminazione del 99% e passa delle poesie che ho letto, amato, studiato, per privilegiarne solo alcune, tenendo come unico punto di riferimento una sorta di attinenza con una contemporaneità che mi stimola il rigetto».

Pino Casamassima.

 

La scelta operata da Casamassima vede in campo Shakespeare e Cervantes, Ungaretti e Brecht, passando per Nietzsche, Mutis, Kavafis, Goethe, Kerouac.

Un caleidoscopio i cui prismi poetici rifletteranno poesia con le musiche di Pericle Odierna, che da tempo collabora con Casamassima.

Da parte sua, Bruno Noris (nella foto in alto) sottolinea alcuni aspetti di questo lavoro. «Quando Pino mi ha proposto il progetto – dice Noris – ne sono rimasto affascinato ma al contempo intimorito per l’impegno che avrebbe richiesto. Ho capito subito infatti che la difficoltà maggiore consistenza nella giusta modulazione poetica di autori molto diversi fra loro. Mi auguro che lo sforzo profuso sia coerente con il risultato».

Conoscendo la bravura di Noris, non ne abbiamo dubbi. Perché quel titolo, «Dell’Amore (e altri sbuffi dell’anima)»? «Non c’è una spiegazione razionale – dice Casamassima –. Mi è uscito in modo quasi naturale alla fine della scelta dei brani, e certe volte bisogna lasciare spazio all’inspiegabile, come questo titolo, appunto, che è bello senza spiegazioni».

La location di Leonesiarte, della Fondazione Leonesio di Puegnago gestita da Albano Morandi e Renata Coltrini

 

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GardaPost