Riva: le ragioni del Consiglio comunale secretato

«La seduta del 10 dicembre è l’esito di un impegno da me preso con il Consiglio comunale un anno fa – spiega il sindaco Adalberto Mosaner – quando io stesso proposi, mentre si discuteva della revisione ordinaria delle partecipazioni, di invitare il presidente della società Lido di Riva del Garda Srl a illustrare preventivamente, dopo il confronto con la società Sviluppo Srl, le modalità con le quali si procederà alla dismissione della partecipazione azionaria nell’Hotel Lido Palace SpA, e successivamente a reincontrare il Consiglio prima dell’avvio della procedura di evidenza pubblica finalizzata alla cessione della partecipazione stessa. Lo feci per condividere con i consiglieri comunali quanto ci si accingeva a fare e, affinché il mio impegno avesse un carattere formale, ricorsi a un ordine del giorno. In quell’occasione ebbi a chiarire e a ripetere più volte che l’incontro avrebbe dovuto necessariamente avvenire in forma secretata, per ragioni di tutta evidenza: si sarebbero infatti rese note ai consiglieri informazioni che potrebbero influire sulla procedura di dismissione, che avverrà tramite un bando pubblico».

«Questo – continua il sindaco – è facilmente verificabile da tutti i cittadini perché sul sito internet del nostro Comune c’è la videoregistrazione della seduta. Vorrei ricordare ai cittadini e ai consiglieri che quell’ordine del giorno è stato votato all’unanimità dai 19 presenti, senza che nessuno avesse nulla da obiettare circa la secretazione della seduta, e anche questo è facilmente verificabile appunto dalla videoregistrazione, nonché dal resoconto verbale della seduta del 20 dicembre 2018. Aggiungo che dopo aver più volte fatto presente che l’eventuale seduta di audizione del consiglio di amministrazione della società avrebbe dovuto essere sottoposta a tutta la riservatezza del caso e quindi secretata, feci presente, come si legge nel verbale: “Rammento, perché non l’ho scritto nell’ordine del giorno, che pacta sunt servanda quelle sedute saranno secretate, poiché si divulgano elementi addirittura previamente al bando di gara”».

Contrinua Mosaner: «Sottolineo l’espressione latina che allora usai, che esprime il carattere vincolante di un accordo, e che utilizzai per essere del tutto chiaro e perché non ci fossero fraintendimenti. Quindi il clamore di questi giorni mi pare davvero pretestuoso: tutti sapevano e tutti avevano approvato, ma ora, chissà perché, alcuni cadono dalle nuvole, denunciando problemi di cosiddetta trasparenza del tutto inesistenti. Se la seduta del 10 dicembre fosse aperta al pubblico non ci sarebbe trasparenza ma violazione di norme e un gran pasticcio».

L’amministrazione comunale segnala infine a chi lamenta la mancanza di atti da consultare, che trattandosi, come detto, di una audizione, non esistono atti da sottoporre in votazione.

 

 

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GardaPost