Il lago di Garda filtrato dagli occhi di Sir D.H. Lawrence

Tutto sembrava così lussureggiante, quasi tropicale – e tutto sembrava intessuto di sole. Le foglie, la terra, i gambi delle piante…  Dunque Riva: e là il lago scintillava al sole.  …   Per lui Riva era bella. Per prima cosa, presso la banchina del lago si levava l’antica torre con la sua larga facciata blu con l’orologio…. C’era il lago, vivo e marezzato, con la sua acqua trasparente azzurro-nera, piuttosto scura, così viva. E c’erano barche dalle vivaci vele gialle e vele rosse e arancione, e barche con due vele bianche… E c’era cordialità, uno scintillio, una disinvoltura deliziosa oltre ogni dire, meridionale nella sua disinvoltura, e nordica nel suo fascino all’erta.”

Ecco come D.H. Lawrence, uno degli scrittori inglesi del Novecento ora fra i più amati ma ai suoi tempi contestato, descrive il suo primo incontro con il lago di Garda e precisamente con Riva del Garda, che nel 1912 era ancora austriaca.

Lui e Frieda, la donna che poi sposerà, una baronessa tedesca scappata dal marito, avevano viaggiato a lungo a piedi attraversando la Germania e le Alpi. Si erano fermati a Trento, che non avevano apprezzato ed erano proseguiti fino all’incantevole cittadina di Riva del Garda.

Me li immagino che arrivano con il trenino secondario che scende da Nago con lo stupore negli occhi per il paesaggio della piana del Sarca e del lago che si distende davanti a loro.  Quella linea ferroviera ora non esiste più: fu soppressa nel 1936…

Continua a leggere su www.ilmondovunque.com, a questo link

 

 

Share
Published by
Cristina De Rossi