Frana a Costermano: ci vorrà un anno per far rientrare famiglie sfollate

Il sindaco di Costermano Stefano Passarini aggiorna sulla situazione frana dopo il sopralluogo effettuato ieri, lunedì 4, in Val dei Mulini per la verifica della situazione, insieme a tutti i responsabili degli enti coinvolti.

Erano presenti: Ernesto Bati del Genio Civile, Marco Dorigo direttore del Genio Civile Regione, Riccardo Bozzola del Genio Civile di Verona, Ugo Franceschetti, geologo appartenente alla UO Dissesti Idrogeologici e Politiche Montane Provincia di Verona; Luciano Arziliero della difesa suolo della Regione Veneto, Lino Munari geologo di riferimento del comune di Costermano, Antonello Toni della Protezione Civile di Costermano.

L’incontro si è svolto in due momenti. In prima analisi, ai piedi del punto di frana, i geologi della Regione hanno evidenziato la presenza di due spaccature nella parte alta della collina, elemento che fa purtroppo presagire ulteriori crolli, crolli che in questo caso andrebbero a depositarsi nella parte verso nord della Val dei Mulini (in direzione San Zeno) ma sempre nella stessa zona rossa-rischio frana già individuata negli studi del 2007.

Il motivo dell’evento franoso del 30 dicembre 2020 risulta legato ad un poggiolo di terra sul quale era cresciuta una fitta vegetazione e che è crollato sopra la terra sottostante portando con sé la parte di valle.

L’analisi geologica ha fatto emergere la necessità di ridurre la presenza di questi poggioli di terra che con le intemperie, il ghiaccio, la pioggia, eventi sismici potrebbero staccarsi (motivo per cui tutta la zona dal punto della frana fino a Castion è considerata zona rossa).

 

I tecnici del Genio Civile della Provincia che si occupano nello specifico del torrente (parte idrica) hanno invece delegato il comune a monitorare costantemente la frana e a tenere sempre libero il deflusso dell’acqua rimuovendo eventuali detriti (sassi o terra) che possono ostruire il corso dell’acqua.

La Provincia e la Regione, sia in ambito geologico che idrogeologico hanno poi riferito al Comune di non effettuare alcun intervento di rimozione della terra ai piedi della frana, in quanto potrebbe aggravare ulteriormente la situazione in atto causando altre spaccature.

Da questa verifica è emerso che purtroppo non è possibile fare un primo intervento di ripristino immediato di sicurezza del punto di frana, sarà invece necessario un intervento unico che prevede più fasi:

1 -il Comune dovrà acquisire aree da privati in quanto la collina andrà ridotta in altezza e addolcita creando un declivio

2 -verranno realizzate le progettazioni

3 -andranno recuperati tutti i pareri dei vari enti

4 -sarà messa in sicurezza l’area.

Per questo motivo i tempi di ripristino saranno piuttosto lunghi.

Ho incontrato sempre stamattina sia la famiglia proprietaria del ristorante (dove pure risiede) e l’altra famiglia residente (entrambi già sfollate) per comunicare loro, come alle altre due famiglie non residenti ma proprietarie di case nella zona coinvolta, che non sarà possibile rientrare nella abitazioni non prima di un anno, termine ipotizzato per la conclusione dei lavori di sistemazione totale.

Le famiglie di residenti troveranno un altro alloggio temporaneo il cui costo d’affitto verrà anticipato dal comune ma sarà poi imputato all’ente che gestirà l’emergenza o dissesto idrogeologico, ovvero Provincia o Regione.

Nel primo pomeriggio è invece proseguita la seconda parte di sopralluogo che è stato però eseguito solo dai tecnici del settore geologico della Regione, i quali hanno controllato in modo capillare tutta la zona in modo da comprendere quale può essere il movimento della collina.

Nei prossimi giorni il settore geologico della Regione invierà ai diversi enti la relazione  con tutti i dettagli emersi nell’incontro, relazione che diverrà il cronoprogramma delle azioni/interventi da mettere in campo per mettere in sicurezza definitivamente quel tratto di Val dei Mulini.

Chiedo e raccomando ancora una volta a tutti voi e alle vostre famiglie – conclude il sindaco – di non recarvi per nessun motivo sul posto che risulta essere molto, molto pericoloso!».

 

 

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GardaPost