Restocking di marmotte nella Parco alto Garda Bresciano

Qui è previsto il rilascio di 25 individui di questa specie di roditore, in collaborazione con la Provincia di Sondrio, il Comprensorio Alpino Alta Valtellina e il Comune di Livigno.

Il progetto, coordinato e gestito dalla sede Ersaf di Gargnano, si qualifica come intervento diretto a ricostituire e consolidare, in questo comprensorio montano, un importante elemento della catena dei consumatori di vertice (la marmotta è una delle prede preferite dall’aquila reale, che in Alto Garda nidifica ormai da tempo) e di favorire la presenza stabile della marmotta nelle aree più idonee del Parco, in particolare nella Foresta Regionale.

Il progetto ha l’obiettivo di incrementare la popolazione già presente, esigua a causa di predazioni e di inverni particolarmente scarsi di manto nevoso in grado di fornire un’adeguata coibentazione del terreno. «La marmotta – fa sapere Ersaf – è specie ad elevata socialità e di grande empatia, anche quale veicolo esperienziale diretto a vantaggio delle attività di sensibilizzazione e informazione attuate sui temi di conservazione delle risorse naturali. Inoltre garantisce indubbi benefici rispetto alla delicata ecologia del sistema alpino dell’area».

È un animale sociale e gregario, vive in famiglie che arrivano fino ad una decina di individui, predilige le praterie alpine sassose, le esposizioni solive e altitudini superiori ai 1400 metri. È qui che la marmotta scava le sue tane, creando complessi «labirinti sociali».

Il progetto di restocking della specie, in Alto Garda già sostenuta da azioni di reintroduzione nei decenni scorsi, trova ragione in una duplice necessità: da un lato ripopolare con questa simpatica specie il territorio, dall’altro integrare e completare quella catena alimentare che vede alla sua sommità l’aquila reale.

 

Share
Published by
GardaPost