I “Pensieri Superlusso” di Enrico Pantani in Fondazione Cominelli

La mostra apre un percorso triennale di collaborazione tra Galli e la Fondazione Cominelli, volto a proporre mostre di artisti contemporanei, esploratori dell’illustrazione, del visivo, di intuizioni e visioni intellettuali, che fanno del segno, anche pittorico, la loro cifra stilistica e poetica.

Il titolo di questo ciclo di esposizioni è infatti “Percorsi di segno”, che vedrà protagonisti tre eventi principali e alcuni collaterali, fino al 2023. Per il progetto si è avviata una collaborazione con L’accademia di Belle Arti S. Giulia di Brescia, attraverso la quale allievi giovanissimi, saranno affiancati al curatore, grazie a un corso propedeutico curriculare.

 

«Quello che mi ha sempre colpito di Enrico Pantani – spiega i curatore Marco Galli – è la sua capacità di rendere ogni cosa che dipinge o disegna, viva. Pantani riesce a compiere questa alchimia con una manciata di segni e poche pennellate. Non è semplice. Non è da tutti. Molti ammirano “la tecnica” degli artisti che restituiscono un paesaggio come se fosse una fotografia o un ritratto che ci fa vedere le venuzze viola sulle tempie, io, spesso, mi annoio: quella realtà la vedo già, a me serve una trasmutazione per essere catturato da un’opera. Pantani questa cosa riesce a farla: trasmuta; transfigura la realtà creando paesaggi che sono metafisici, ma di cui puoi sentire il vento che arriva dalle colline, o il sole caldo, o il fresco dell’imbrunire, mentre le sue figure appena accennate rumoreggiano di pensieri tra il filosofico e il carnale, tra Apollo e Dionisio».

«Quando Pantani dipinge i ritratti di lui o dei suo parenti, o di personaggi inventati – continua Galli -, transfigura: spesso gli occhi sono punti neri, i tratti grezzi, a volte addirittura i lineamenti del viso sono cancellati – come se qualcuno fosse entrato nel suo studio e avesse sfregiato i suoi quadri per dispetto – eppure puoi sentirne il respiro, percepirne i pensieri, le emozioni che provano, anche quelle più sottili e profonde. Pantani da vita alle cose con poche, pochissime, pennellate e una manciata di segni, che diventano puro disegno, senza mai descrivere: non è magia questa? Enrico Pantani, arriva direttamente là dove dovrebbe arrivare l’arte, oltre gli occhi, passando per l’elettricità del cervello e scendendo dentro, fino in fondo, nel profondo dell’essere».

 

Spiega l’artista Enrico Pantani: «Il disegno mi ha sempre affascinato e io l’ho rivoltato per vent’anni come se fosse un giochetto, cosciente dei miei limiti, ma convinto di oltrepassarli. Ho dipinto dappertutto: tele, bombole del gas, muri, carta di tutti i tipi, stoffe, legno, taccuini (dai quali è sempre partito il processo creativo e dei quali ho perso il conto), libri, bancali, abiti. Ho dipinto e disegnato di tutto: uomini, animali, piante, insetti, fumetti, linee astratte, lettere. Ho cercato di imparare la maggior parte delle tecniche grafiche e di stampa. La mia vita è sempre finita più o meno in un disegno o in un quadro, senza troppe domande, agendo di impulso, scaricando ogni tipo di emozione e di rabbia mi capitasse sotto mano».

E ancora: «A gennaio del 2019 – continua Pantani -, dopo un periodo intenso di mostre, mi sono trovato nello studio senza un progetto preciso. Avevo davanti degli acquerelli liquidi e della carta di ottima qualità, senza idee. La prima cosa che ho dipinto è stata una pianura, poi delle montagne, poi delle nuvole. In seguito ci ho aggiunto una figura in lontananza e la sua ombra. Alla fine mi sono ritrovato con circa 200 acquerelli, quelli che tutti chiamano i “sogni”. Nel periodo di chiusura totale per Covid, casualmente mi sono imbattuto nelle foto della mia infanzia. Inizialmente cercavo una foto precisa , ma la bramosia di rivedere tutto quel periodo , nello specifico gli anni 80, mi ha portato a riprendere in mano più di 100 foto, con le quali ho fatto un lavoro di memoria, ridipingendole a olio su tela. Questa è la parte più grande della mostra alla Fondazione, la quale poi spazia anche nel periodo successivo, con ritratti o paesaggi semi reali, ambientati nella provincia di Pisa. Enrico Pantani

Opening: Venerdì 6 Agosto ore 18.00

Mostra dal 6 Agosto al 10 Ottobre 2021

Venerdì 15.00 -19-00

Sabato e Domenica 9.30 – 12.30 / 15.00 -19-00

 

 

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GardaPost