Vanessa Ferrari, l’emblema della resilienza

La Farfalla di Orzinuovi è l’atleta simbolo della ginnastica artistica italiana, per aver vinto la medaglia d’argento nel corpo libero alle recenti Olimpiadi di Tokyo, ma anche per essere stata la prima azzurra ad ottenere una medaglia d’oro in un campionato mondiale (Danimarca 2006), mettendosi successivamente al collo altre 4 medaglie ai campionati mondiali, 11 podi ai campionati europei e 14 medaglie in coppa del Mondo, delle quali 6 d’oro.

Tante gioie per la talentuosa atleta bresciana, ma pure un’infinità di infortuni, rottura del tendine d’Achille nel 2017, stop per problemi fisici, infiammazioni e pure un problema alla tiroide.

Ma Vanessa si è sempre rialzata con una determinazione non comune, riuscendo proprio ai recenti giochi di Tokyo a coronare la sua carriera con la ciliegina: la medaglia olimpica.

 

La Ferrari ha conquistato il pubblico, soprattutto femminile, e in media il più giovane fra i numerosi eventi del Festival dello Sport di Trento, con i suoi 146 centimetri di altezza, un concentrato di simpatia ed energia, che si è raccontata con estrema naturalezza, trasmettendo emozioni forti, soprattutto quando ha estratto dalla tasca la sua medaglia olimpica.

Sentendo gli applausi i suoi occhi hanno iniziato a luccicarle, come quando era salita sul podio in Giappone, ma in realtà il momento per lei più commovente è stato all’aeroporto di Malpensa: “Al mio rientro in Italia – ha spiegato Vanessa – ho trovato addirittura un bus ad accogliermi. Erano presenti tutte le persone più importanti della mia vita, la mia famiglia, il mio presidente e i tantissimi amici che mi hanno sempre sostenuto, soprattutto nei momenti più difficili. In quel momento ho realizzato quello che avevo fatto ed ho iniziato a piangere a dirotto, mentre sia a Tokyo sia sull’aereo, pur essendo felice ero pure delusa, perché dopo essere stata prima in qualifica, volevo a tutti costi l’oro”.

Non sarà stato l’attimo vincente, slogan simbolo del Festival dello Sport, ma sicuramente l’istante della sua vita che non dimenticherà mai.

 

Quattro le partecipazioni di Vanessa Ferrari ai Giochi Olimpici, che ha sintetizzato così: “Pechino 2008 la più brutta esperienza, Londra 2012 la più gratificante perché seppure senza medaglia ho creato un mio salto che ora è nel codice dei punteggi, a Rio de Janeiro 2016 ho sperato fino all’ultimo nel podio e a Tokyo il coronamento della carriera”.

Non poteva poi mancare un collegamento video con il tenore Andrea Bocelli, autore della colonna sonora dell’esercizio di Vanessa a Tokyo, il pezzo “Con te partirò”, e con la promessa di incontrarsi a breve per festeggiare di persona lo straordinario risultato.

Vanessa Ferrari si è confermata anche dal vivo, davanti a tanti appassionati di sport, un’atleta invincibile, con una rarissima forza di volontà e alla domanda se pensa a Parigi 2024: “preferisco non rispondere, ma sarà difficile vista la mia non più giovane età”. Ma dalla 30enne bresciana ci si può aspettare di tutto, considerando che le prossime Olimpiadi sono fra soli 3 anni.

L’impossibile era già successo nel 2019, quando tornò a gareggiare, dopo 500 giorni di stop, e vinse subito in Coppa del Mondo. Chissà se Vanessa è pronta a stupire ancora. Nella storia dello sport comunque è già entrata.

 

 

 

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GardaPost