Pesca, il Veneto difende la semina delle specie alloctone

L’Assessore Corazzari lo fa sapere indirizzando una lettera ai Presidenti delle associazioni di pesca sportiva, con i quali ha sempre ribadito l’importanza di una adeguata politica di gestione delle immissioni delle specie ittiche per salvaguardare anche un’attività sportiva e amatoriale che conta in Veneto oltre 70.000 appassionati praticanti.

Coregone, Trota fario e Trota iridea sono tre specie, non autoctone, ma presenti da centinaia di anni nei corsi d’acqua e nei laghi del Veneto e la loro presenza garantisce sia una corretta gestione della fauna ittica sia il mantenimento dell’attività di pesca sportiva – fa sapere l’assessore Cristiano Corazzari -. La Carta Ittica Regionale adottata a luglio di quest’anno prevede, infatti, l’immissione di Salmonidi per ripopolare corsi e specchi d’acqua nel rispetto dell’habitat naturale. Questa scelta verrà ribadita in tutti i tavoli istituzionali perché oltre ad alimentare il comparto della pesca dilettantistico sportiva di tutto l’arco alpino sostiene l’attività di pesca professionale sui laghi del Veneto e della Lombardia. E’ giunto il momento di avere delle risposte per salvaguardare una passione e garantire ai nostri pescatori l’attività della pesca sportiva”.

“E’ necessario avviare un dialogo costruttivo con il Ministero per la Transizione Ecologica per ottenere il rilascio definitivo di una autorizzazione alla semina di tre distinte specie ittiche nelle acque regionali – conclude l’Assessore -. Un eventuale rigetto metterebbe letteralmente in ginocchio l’attività di questo settore che da sempre svolge questa attività nel rispetto del patrimonio ittico”.

 

 

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GardaPost