Orrore ad Arco: gattino ucciso con una fucilata

La notizia è riportata dal quotidiano trentino L’Adige, che scrive: «Sparare a un gatto, oltre ad essere di una gravità allarmante, è un fatto agghiacciante e disumano».

Questa triste storia giunge da Bolognano, frazione di Arco, dove viveva Profumo, un felino tigrato di sei anni (razza Europeo), che in questi giorni si trovava a casa di un’amica dei proprietari, impegnati in un trasloco.

«In questi mesi dedicati al trasloco abbiamo vissuto nel circondario alle spalle del parco giochi di Bolognano – ha dichiarato la proprietaria del micio a L’Adige -. La nostra amica, con cui Profumo aveva instaurato un ottimo rapporto, si prendeva cura di lui per supportarci. Quando è stato colpito è tornato a casa. La nostra amica ha notato che Profumo si sentiva male, tanto che ha cominciato a vomitare per poi coricarsi immobile nella vasca da bagno».

Nel referto del veterinario al quale è stato portato il gatto si legge che nell’addome dell’animale è stato rinvenuto un piombino, probabilmente sparato da un’arma ad aria compressa, che ha danneggiato il rene destro, il pancreas e l’intestino tenue. A causa di queste lesioni il gatto è morto per emorragia interna.

La proprietaria ha sporto denuncia ai Carabinieri.

Ricordiamo che l’uccisione di animali è un reato previsto dall’art. 544-bis del codice penale ai sensi del quale «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni».

 

 

 

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GardaPost