Riceviamo e pubblichiamo questa nota a firma dei sindaci Marco Togni (Montichiari) e Davide Comaglio (Gavardo).
«Come a tutti è ormai da tempo noto, l’annosa questione del sistema di depurazione del Garda e conseguentemente dei depuratori ipotizzati a Gavardo e di Montichiari sono diretta funzione del reale stato di conservazione delle tubazioni sublacuali che da Toscolano attraversano il Garda fino a Torri del Benaco.
In questi anni si è letto di tutto e il contrario di tutto. Soprattutto dell’anomala presenza di batteri “alieni” relazionati dalla moglie del Professor Bertanza, docente dell’Università di Brescia, lo stesso a cui da Acque Bresciane è stato commissionato lo studio relativo al confronto tra le varie ipotesi progettuali.
Appreso dalle fonti di stampa che a breve si sarebbero tenute nuove ispezioni alle condutture, il 7 aprile scorso abbiamo scritto alla Provincia di Brescia perché ci autorizzasse e ci aiutasse a partecipare alle ispezioni tramite nostri tecnici specializzati.
Venerdì 29 aprile, (22 giorni dopo) il Presidente della Provincia ci risponde dicendo che la domanda doveva essere indirizzata direttamente alla società partecipata Acque Bresciane srl ma al contempo, ci rassicurava di aver già parlato con il direttore della stessa società il quale “ha dato assicurazione che le vostre istanze verranno adeguatamente attenzionate”.
Immediatamente, nella stessa mattinata di venerdì, abbiamo mandato quindi pari istanza ad Acque Bresciane.
Stamattina (ieri, lunedì 2 maggio, ndr ), abbiamo inoltrato nuovamente sollecito dato che, ieri domenica, dalla stampa abbiamo appreso che le operazioni di ispezione erano già in corso.
Nel tardo pomeriggio odierno, il direttore di Acque Bresciane ci risponde ed incredibilmente leggiamo testualmente che “le operazioni si sono concluse in data odierna”.
Il comportamento di Acque Bresciane per l’ennesima volta ci lascia sconcertati. Sono molte le domande che ci poniamo:
Al di là delle legittime domande che ci poniamo, l’unico dato oggettivo è che Acque Bresciane, società partecipata della Provincia di Brescia, ha fatto fare una davvero pessima figura al suo socio Provincia di Brescia. È inaccettabile. L’ennesima presa in giro da parte di una società pubblica.
Da sindaci, se una nostra società partecipata dovesse tenere un simile atteggiamento, il CDA e la direzione sarebbero immediatamente azzerati.
Siccome c’è evidente mala fede, noi saremo costretti ad impegnare risorse per effettuare i dovuti controlli della situazione, in vista della Vas che, a questo punto, è quanto mai necessaria. E ci rivolgeremo alle autorità competenti».